Processo Eternit, c'è la sentenza: condannati a 16 anni i due imputati
Schmidheiny e De Cartier sono stati condannati dal Tribunale di Torino a 16 anni di carcere ciascuno alla fine del processo Eternit. I due rispondevano di disastro doloso e rimozione di cautele
Il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier sono stati condannati dal Tribunale di Torino a 16 anni di carcere ciascuno alla fine del processo Eternit. I due rispondevano di disastro doloso e rimozione di cautele.
Schmidheiny, miliardario svizzero di 64 anni, era imputato insieme al barone belga Louis de Cartier, 90 anni, di disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche.
Erano dirigenti della multinazionale svizzera Eternit, l'accusa aveva chiesto una condanna a 20 anni di reclusione. Il processo è durato oltre due anni e si è articolato in 65 udienze.
Ai dirigenti sono contestate le morti di 2.100 persone e le malattie che hanno colpito altre 800 persone nelle zone degli stabilimenti di Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). Le parti civili che si sono costituite in giudizi sono oltre seimila. Alla lettura della sentenza alcuni parenti delle vittime sono scoppiati in lacrime. (ANSA)