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Cronaca

Presidio lavoratori Ibm davanti al Comune: "No lavoro fuori dall'Italia"

Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta a Palazzo Civico e ascoltata dai consiglieri. Alle 15.30 un presidio analogo di fronte alla Regione Piemonte

Presidio stamane dei lavoratori della Ibm - leader mondiale nell'infromatica - in piazza Palazzo di Città. La mobilitazione rientra nell'agitazione nazionale dei dipendenti del gruppo per protestare contro la decisione della società di cedere due rami d'azienda all'Alecco per un totale di 300 lavoratori, di 88 a Torino. La preoccupazione dei manifestanti è tangibile ed è data dal fatto che l'azienda negli ultimi tre anni ha ridotto gli organici da 7mila e 5mila dipendenti, tra riduzione del personale e esternalizzazioni. "Ibm continua a guadagnare svariate centinaia di milioni di euro in Italia e negli Stati Uniti - racconta un dipendente - e quindi non capiamo perchè insista nel licenziare i dipendenti o comunque portare fuori il lavoro depauperando le nostre opportunità lavorative".

I lavoratori si sono recati di fronte al Comune per chiedere un'aiuto concreto nell'incontro con il ministero della Politiche Industriali e "per far sì che il lavoro non vada via dall'Italia visto che viene trasferito in India, in Repubblica Ceca e in Polonia": sono stati ascoltati dai consiglieri Ricca (Lega Nord) e Cuntrò (Pd) che li hanno rassicurati sulle loro richieste, mentre una delegazione - salita a Palazzo - è riuscita a farsi promettere un occhio di riguardo per la costituzione di una futura discussione.

Alla manifestazione dei lavoratori della Ibm hanno partecipato anche i comitati spontanei torinesi: "Sono contenta - ha affermato Federica Fulco, presidente dei comitati spontanei torinesi - che i consiglieri comunali si siano fermati ad ascoltare le problematiche e che gli daranno audizione".

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