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Cronaca Pozzostrada / Via Claviere, 2

Le Poste di via Claviere sono ancora chiuse. E' polemica nel quartiere

I residenti di zona Pozzo Strada hanno deciso di portare avanti una petizione per richiedere la riapertura dello sportello di via Claviere. Con il quartiere anche la circoscrizione

L’ufficio serrato, le porte sprangate e quella polvere ben visibile dai vetri. E poi il cartello che invita i cittadini a svolgere le proprie pratiche altrove. Le poste sono chiuse da un anno a causa di una rapina e il quartiere decide di protestare. L’ufficio postale di via Claviere 2 sta letteralmente togliendo il sonno ai residenti della zona Pozzo Strada. Gli anziani della zona, infatti, hanno deciso di schierarsi contro le Poste che non sembrano avere alcuna intenzione di riattivare il servizio. E così in 600 hanno deciso di firmare la petizione che chiede la riapertura dei locali, chiusi a causa della violenta esplosione del bancomat. Una richiesta che secondo indiscrezioni non sarà facilmente accontentabile.

600 firme per le Poste di via Claviere

Mezzo edificio, infatti, risulta seriamente danneggiato dal colpo messo a segno dai ladri che sono riusciti nell’impresa di far saltare in aria anche una vetrina. I segni dell’effrazione continuano ad essere ben visibili, in primis i grossi danni procurati dal tentativo di sfondamento del muro. “Ci recheremo in piazza Palazzo di Città per avere delle risposte – dichiara Luigi Secci, il primo firmatario della petizione -. La chiusura prolungata del servizio ci sta dando non poche noie. L’ufficio più vicino dista qualche chilometro. E a noi questo non sta davvero bene”.

In un primo momento si era anche sparsa la voce di una riapertura. Ma alle tante parole non sono mai seguiti i fatti. E oggi ai più anziani tocca recarsi o in via Adamello o via Marsigli 22 per poter pagare le bollette o per ritirare la pensione. E dalla parte dei cittadini si schiera, non certo a sorpresa, anche il presidente della circoscrizione Tre Daniele Valle. “La riapertura degli sportelli di via Claviere gioverebbe sicuramente a tutto il quartiere – chiosa il presidente Valle -. Proveremo a sentire le parti coinvolte per capire se esiste la possibilità o meno di aprire un dialogo. Al momento non ci sono molte possibilità ma ritengo che i cittadini meritino comunque di essere auditi in Comune”.

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