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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro / Corso Bolzano

"Poliziotti a mille euro al mese: ecco perché togliamo il casco"

Il segretario generale del Siulp spiega il gesto degli agenti: "C'era l'ordine di togliere il casco, ma c'è condivisione della protesta. Viviamo con mille euro al mese, come chi era in piazza"

Si sono tolti il casco ed "erano felicissimi di farlo". E poco importa se le Questure, poi, hanno voluto sottolineare che non era un gesto di condivisione nè di solidarietà. Quelle grida di rabbia in piazza erano le stesse grida che ogni giorno, ogni sera, rimbombano nella loro testa. Nella testa di tutti i poliziotti che ieri, a Milano, Torino, Genova, hanno portato una "ventata di novità". Il casco sotto il braccio, il manganello riposto, strette di mano con i manifestanti: gesti mai visti prima. Gesti che "hanno detto simbolicamente basta alla lontananza della politica governativa e dei palazzi del potere rispetto ai danni che stanno producendo contro le famiglie e i lavoratori di questo Paese". 

[VIDEO] Torino, via i caschi: la polizia si schiera coi manifestanti

E i poliziotti - sottolinea Eugenio Bravo, segretario Generale Provinciale di Torino del Siulp - "sono lavoratori di questo Paese. Lavoratori che soffrono per gli stessi motivi per i quali i cittadini erano in piazza ieri a protestare". 

Signor Bravo, perché gli agenti hanno tolto il casco? E' stato un ordine o un gesto di solidarietà?

Entrambe le cose. Noi siamo professionisti e professionali e quando è arrivato l'ordine del Vicario di togliere il casco lo abbiamo fatto. Ma era una situazione diversa rispetto al solito: altre volte preferiamo tenere il casco per una questione di sicurezza, ma ieri c'era "voglia" di toglierlo. Anche perché la manifestazione era diventata pacifica".

Sembra che, ordine o meno, il gesto "dimostrativo" sarebbe comunque arrivato.

No assolutamente. Nessuno di noi avrebbe tolto il caso senza ordine. Ma quando l'ordine è arrivato gli agenti sono stati ben lieti di togliere il casco.

E' esatto dire che condividete la protesta? Cosa avete in comune con i manifestanti?

I poliziotti sono semplici lavoratori di questo Stato. Ci sono molti ragazzi fra di noi che vivono con 1300 al mese, hanno una famiglia e fanno fatica ad arrivare a fine mese. Abbiamo il contratto bloccato, siamo decimati da continui tagli e il nostro stipendio è fermo da tre anni. C'è un disagio diffuso tra le forze dell'ordine: le tasse opprimono anche noi. Proprio come succede con chi era ieri in piazza a protestare".  

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