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Cronaca

Locandina "blasfema" per campagna anti-omofobia, scatta la polemica

A pochi giorni dalla giornata mondiale contro l'omofobia e la transfobia scatta la polemica. Marrone: "Paragonare le aggressioni omofobe alla crocifissione di Cristo è un'offesa intollerabile"

A pochi giorni dalla giornata mondiale contro l'omofobia e la transfobia - prevista per il 17 maggio prossimo - scatta la polemica sul manifesto scelto per pubblicizzare l'evento. La locandina, infatti, riproduce un'immagine della Pietà di Michelangelo in versione anti omofobia.

Una scelta azzardata secondo il consigliere dei Fratelli d'Italia Maurizio Marrone che, a muso duro, chiede sia alla Regione che al Comune di togliere il patrocinio all'iniziativa. "La sinistra difetta di saggezza popolare e soprattutto di rispetto per il sentimento religioso cristiano - afferma Marrone - dimostrandosi recidiva nel concedere alla leggera, se non proprio al buio, i patrocini alla propaganda più blasfema dell'associazionismo glbt".

Se da una parte, infatti, i sentimenti di accettazione verso le persone omosessuali e transessuali è aumentata col passare dei decenni, dall'altro, l'accostamento o se non altro il richiamo alla fede cristiana - per alcuni - risulta eccessivo. Sul punto sembrerebbe titubante anche il capogruppo del Pd, Davide Gariglio. "Per la prima campagna istituzionale contro l’omofobia – afferma Gariglio – avrebbe avuto più incisività la scelta di un messaggio con al centro i diritti; la distorsione di una un’immagine sacra per la cristianità produce solo contrapposizioni". Malgrado la scelta della locandina sia stata fatta in completa autonomia dall'organizzazione del Torino Pride, in quanto la Regione non ha avuto nessun ruolo nell'ideazione del manifesto, l'assessore alle Pari Opportunità Monica Cerutti ha dichiarato apertamente di sostenere la campagna anti omofobia.

Non è la prima volta che un manifesto associato alle iniziative "lgbt" scatena le polemiche. Solo lo scorso settembre il Comune di Torino aveva ritirato il patrocinio alla mostra "Internazionale dell'Arte LGBTE", finalizzata alla promozione di alcuni artisti omosessuali. Nello specifico la locandina scandalo mostrava una donna grassa e nuda che calpestava con la scarpa una serie di icone sacre che raffiguravano il Cristo e la Madonna. Anche in questo caso l'associazione tra fede cattolica e concetti di libertà sessuale non era piaciuta a buona parte della Giunta che, all'unanimità, aveva così deciso di revocare il patrocinio all'evento.

"Esigo le scuse pubbliche di Chiamparino e Fassino - conclude Marrone -. Paragonare le aggressioni omofobe alla crocifissione di Cristo è un'offesa intollerabile".

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