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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

La pillola la pagano le donne e la sanità piemontese risparmia un milione di euro

Il capogruppo di Sel, Marco Grimaldi ha sollevato la questione in commissione Sanità

Sarà di un milione di euro il risparmio della sanità piemontese in seguito alla riclassificazione della pillola anticoncezionale. Da due mesi, per volere dell'Aifa - Agenzia italiana del farmaco - le ultime tipologie appartenenti alla fascia A, cioè a carico del servizio sanitario nazionale, sono passate alla fascia C, sarebbe a dire a carico del cittadino e quindi delle donne piemontesi.

Una questione che è stata sollevata ieri in commissione Sanità da Marco Grimaldi, capogruppo di Sel : " Sebbene le pillole escluse dalla fascia A siano poco costose - ha spiegato - , rappresentano un’importante opportunità per le fasce sociali più deboli, che godono anche dell’esenzione dal ticket, per le quali tre o cinque euro in meno spesi possono fare la differenza".

A utilizzare il farmaco inoltre, spesso sono le ragazze più giovani o le donne straniere, senza dimenticare che le pillole vengono prescritte anche con lo scopo di curare alcune patologie o problemi ormonali  quali ciclo irregolare, ovaie micropolicistiche o acne. E l'Italia, con il 16,2% della popolazione che fa uso del farmaco, resta il paese con l'impiego più basso in Europa. Con questa novità l'utilizzo rischia di scendere ancora. 

Anche l'assessore Antonio Saitta ha mostrato il suo disappunto augurandosi che ci possa essere una "decisione politica". Con l'ordine del giorno di Grimaldi, firmato anche dagli esponenti del Pd Motta, Baricco, Appiano, Accossato e Conticelli e del M5S Bertola, Batzella e Bono, il Piemonte chiederà all'Aifa, a margine della Conferenza Stato e Regioni, di rivedere la decisone. 

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