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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Crocetta / Corso Vittorio Emanuele II

Rivolta sui social contro la maestra che offese i poliziotti: al via una petizione per il licenziamento

La ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli: “È inaccettabile"

"La maestra anarchica non deve più insegnare!". E' rivolta sui social a proposito di Lavinia Flavia Cassaro, l'insegnante che lavora alle elementari, in un istituto comprensivo di Torino e che nel corteo antifascista contro CasaPound ha augurato, fra le urla, la morte ai poliziotti. Ma la polemica non si ferma a qualche lamentela su internet. Otello Belli, segretario regionale del Pai (Partito Anti Islamizzazione) ha lanciato, tramite Facebook, una petizione affinchè l'insegnante sia licenziata o perlomeno "punita" in maniera esemplare.

Raccolta firme

La stessa richiesta è stata fatta da Belli in una lettera inviata alla direzione didattica regionale del Piemonte, alla sindaca di Torino Chiara Appendino e ai media "In quanto si è resa colpevole di fatti e dichiarazioni gravissime, dimostrandosi così pericolosa per gli studenti e per la loro educazione. Avendo dimostrato estrema violenza e assoluto sprezzo nei confronti dei difensori dello stato e avendo in seguito continuato a fare dichiarazioni assurde e inneggianti alla totale anarchia, in una intervista trasmessa a Matrix il 26/02". 

Rivolta sui social

E sono in molti sui social oggi, a chiedere "la testa" della maestra. Dopo le dure dichiarazioni di Matteo Renzi, leader del Pd - "Un'insegnante che si permette di fare affermazioni così gravi, augurando la morte ai poliziotti, andrebbe licenziata su due piedi. E' pericolosa per l'educazione dei nostri ragazzi" -, famiglie, genitori, semplici cittadini chiedono tutti la stessa cosa. Che l'insegnante sia rimossa dal suo incarico a scuola. Dello stesso parere è anche Stefano Esposito del Pd: "Lavinia Flavia Cassaro è pluridenunciata - afferma -, è vicina al centro sociale Askatasuna, uno dei più violenti d’Italia, ha augurato la morte ai poliziotti e non ha neanche chiesto scusa, anzi. Una così non può insegnare. Se non licenziamo lei...".

Ma la stessa Lavinia che oggi forse si sarà svegliata con qualche preoccupazione in più per il suo lavoro, non ci pensa nemmeno a chiedere scusa. “Ho augurato la morte ai poliziotti perché stanno proteggendo il fascismo. Non ho sbagliato”, ha confermato ai microfoni di Matrix. E questa sera, mercoledì 28 febbraio, presenzierà al presidio contro Matteo Salvini. 

La polemica nella polemica

Stefano Esposito inoltre, pubblica su Facebook una foto dove si vedono ritratte la maestra e la consigliera comunale grillina Maura Paoli: "Come ho sempre detto - commenta - M5S e centri sociali, a Torino, sono quasi la stessa cosa". Proprio a questo proposito Augusta Montaruli, candidata del Centrodestra alla Camera dei Deputati, dichiara: “Incredibile che il sindaco Appendino abbia la faccia tosta di esprimere solidarietà agli agenti feriti, quando i suoi stessi consiglieri condividono la militanza di piazza con quei terroristi che lanciano le bombe contro la polizia. La invitiamo - affonda Montaruli - a chiedere pubblicamente scusa ed espellere immediatamente la consigliera Paoli dal gruppo consiliare del M5S". 

L'intervento della ministra dell'Istruzione

Sulla vicenda è intervenuta anche la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli: “È inaccettabile ascoltare dalla voce di una docente parole di odio e di violenza contro le Forze dell’Ordine. Il rispetto per chi serve lo Stato, per chi, come quella sera a Torino, stava compiendo il proprio dovere per garantire la sicurezza dei cittadini, è sempre dovuto. Sempre e da chiunque. E a maggior ragione da una insegnante, il cui ruolo è non solo quello di trasmettere nuovi saperi e nuove competenze, ma anche quello di educare le nuove generazioni ai valori della legalità, del rispetto reciproco, della convivenza democratica". 

Aggiunge la Ministra: “È quindi doppiamente inaccettabile che una insegnante inveisca con parole di odio proprio contro quelle Forze dell’Ordine che sono una parte fondamentale della nostra istituzione democratica, che quotidianamente svolgono una funzione fondamentale nel Paese a presidio democratico della vita di tutti noi. Per questo motivo il Miur, appena avuta segnalazione di quanto avvenuto, è intervenuto attraverso l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, che dopo aver svolto i necessari approfondimenti, mi ha informato che in data odierna è stato avviato un procedimento disciplinare”. 

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