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Cronaca

E' morto Paolo Villaggio. Di Torino disse: "E' una città dalla mentalità vecchia"

L'attore genovese fu a Torino per l'ultima volta, ufficialmente, in occasione del Salone del Libro al Lingotto

Questa volta Fantozzi è andato in Paradiso sul serio. E' notizia di questa mattina la morte di Paolo Villaggio, l'attore genovese, un pezzo di storia del cinema italiano ma più di tutto, il genio che ha saputo dar vita a personaggi nazional-popolari (insieme al ragionier Ugo Fantozzi anche Giandomenico Fracchia, ndr) nei quali ognuno di noi, da 40 anni a questa parte, si è idenfiticato almeno una volta nella vita.

Dalla nuvoletta che arriva nei momenti meno opportuni ai soprusi sul posto di lavoro, dall'uso sbagliato dei congiuntivi alla sfortuna che perseguita, dall'amore impossibile per la collega alla mancanza di coraggio nell'affrontare la quotidianità: Villaggio, con una semplicità eccezionale di linguaggio, ha saputo tirar fuori il Fantozzi che c'è in ognuno di noi. L'artista, 84 anni, non stava bene da tempo e si è spento lunedì 3 luglio alle 6 del mattino, in una clinica romana.

Il legame di Paolo Villaggio con Torino

Geniale, di un'intelligenza di gran lunga sopra la media, ironico e per niente ruffiano, nel corso della sua lunga vita si è recato diverse volte a Torino dove, nel 2008  ha portato sul palcoscenico del Teatro Erba, tra risate e un pizzico di malinconia, "Paolo Villaggio: vita, morte e miracoli", un testo scritto da lui.

Villaggio amava a modo suo Torino, apprezzava l'"esoticità" e la multietnicità di Porta Palazzo, popolata da "neri, bianchi e gialli", dove acquistava spezie e salsicce. Ne elogiava l'architettura e i palazzi storici ma rimproverava al capoluogo piemontese la mentalità obsoleta, il fatto di non saper apprezzare le novità e il cambiamento. "La parte più allegra è quella araba, ma i torinesi non la apprezzano perchè sono vecchi dentro". E definiva Torino "la città degli Agnelli" che con la morte dell'Avvocato ha visto sfumare il suo orgoglio e la sua essenza e che rispetto agli anni 60 ha perso "fiducia e allegria". 

 L'ultima sua visita ufficiale nel capoluogo piemontese fu nel 2013 in occasione del Salone del Libro, intervistato da Bruno Gambarotta dove, sul palco, intrattenne per diversi minuti la sua platea, come sempre affollatissima. Ma fu avvistato anche allo Juventus Stadium nel 2015 in occasione di Sampdoria-Juventus: è nota infatti la sua passione per la squadra blucerchiata.

I veri conoscitori della saga di Fantozzi però, ricorderanno in particolare una scena che lega Paolo Villaggio a Torino, o meglio, a Pinerolo. In "Fantozzi contro tutti" il ragionere e i colleghi si chiedono dove andare per fare la “solita sgambata” come allenamento per la Coppa Cobram. La proposta che vince è quella del geometra Calboni, che invita i colleghi a cena da una sua zia a Pinerolo e un ritorno in nottata. “Sono 1200 chilometri” fa notare Fantozzi, ma tutti sono convinti: “A Pinerolo!"

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