Il pane sospeso combatte la crisi, la proposta del M5S contestata dall'opposizione
La mozione è stata presentata dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Deborah Montalbano, prima firmataria del documento
Da un’idea tipicamente napoletana (in questo caso quella del caffè) arriva a Torino la proposta del “pane sospeso”. È la risposta a un grande bisogno: la fame di chi non ha nulla.
Si lascia un bocconcino prepagato in panetteria ai bisognosi che possono entrare e chiederne la consegna.
La mozione sul tema è stata presentata dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Deborah Montalbano, prima firmataria del documento discusso questa mattina, giovedì 26 novembre, in Commissione Servizi Sociali, Lavoro e Commercio. Testo che toccherebbe, per ora, soltanto la Quinta circoscrizione.
Un segnale: di civiltà e di attenzione che riprende la tradizione partenopea del caffè prepagato che i signori lasciavano al bar per chi non poteva permetterselo. Secondo il documento il Comune potrebbe raccogliere le adesioni dei panificatori, tramite l'AssoPanificatori.
I destinatari, ovviamente, sarebbero le famiglie in difficoltà. Un progetto di cui la minoranza non sembra troppo convinta. “La mozione sul “pane di solidarietà” – spiega il capogruppo dei Moderati in Sala Rossa, Silvio Magliano -, è macchiata da irricevibili considerazioni su un presunto “senso di colpa che si avverte di fronte alla Caritas”, da ambigue allusioni all’“assistenzialismo” e da fumose riflessioni sul “senso di quotidianità” di chi vive una condizione di difficoltà economiche. Addirittura, si invita a consegnare lo scontrino al momento della consegna del pane alla persona bisognosa. Ho chiesto la rimozione dell’intero paragrafo”.
Per Chiara Foglietta, Pd, “l’iniziativa, seppur pregevole, non risolve il problema povertà”.