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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio dell'orafo in pensione, proseguono le ricerche dell'assassino

Stava preparandosi per venire a Torino, dove gestiva un laboratorio in cui riparava orologi e recuperava metalli preziosi, quando ha scoperto due intrusi in casa. La colluttazione nata è finita nel sangue

Non sono stati ancora trovati i colpevoli dell'omicidio di Patrizio Piatti, l'orafo in pensione di 64 anni ucciso ieri mentre stava uscendo di casa per recarsi a Torino dove lavorava in un laboratorio gestito con un socio.

Tre sono le persone ricercate: due erano in casa e una di queste avrebbe sparato il colpo che ha colpito Patrizio Piatti, la terza aspettava i complici in auto. Si ipotizza un tentativo di rapina finito male, ma le ricerche del "perché" potrebbero estendersi e nascere nuove piste. A quanto ricostruito fino a ora, il sessantaquattrenne nella mattinata di ieri aveva scoperto i due intrusi in casa ed era nata una colluttazione, finita in un bagno di sangue.

Le indagini sull'omicidio sono coordinate del sostituto procuratore di Asti, Francesca Dentis. Tra ieri e questa mattina i Carabinieri hanno ascoltato a lungo il socio di Patrizio Piatti e la moglie della vittima, presente in casa al momento dello sparo e unica testimone dell'omicidio. La donna sarebbe stata anche strattonata da uno dei malviventi prima che si dessero alla fuga.

Come detto prima, l'orafo in pensione gestiva un laboratorio in cui riparava orologi e recuperava metalli preziosi. Questa mattina la serranda è stata tenuta chiusa in segno di lutto.

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