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Cronaca

Spinge una turista sconosciuta giù nel burrone e la uccide: arrestato dopo una settimana

L'assassinio di Giuseppina Carasole, 60enne del Viterbese, il 30 maggio a Limone Piemonte. Samuele Viale, 19 anni: "Ho sentito delle voci, ero sotto l'effetto di allucinogeni"

"Ho sentito delle voci e così ho sentito l'impulso di darle un calcio". A parlare è Samuele Viale, 19enne di Limone Piemonte, che è stato arrestato dai carabinieri mercoledì 7 giugno 2017, per l'omicidio di Giuseppina Carasole, la 60enne residente in provincia di Viterbo morta lo scorso 30 maggio dopo una caduta in un dirupo nella località alpina del Cuneese.

Si tratta dunque di un omicidio che il ragazzo ha confessato. Il giovane ha raccontato di avere assunto degli allucinogeni prima di compiere il gesto. Ora si trova detenuto nel carcere di Torino.

Appena scoperta la tragedia, era sembrato a tutti che Giuseppina Casasole, precipitata per oltre 50 metri nel crepaccio durante una passeggiata a caccia di fiori insieme al suo cane nel Vallone San Giovanni, fosse morta per un banale incidente. Un piede in fallo o qualcosa del genere. A dare l'allarme era stata la figlia minorenne, con sui si trovava a Limone in villeggiatura.

Invece no. I carabinieri avevano ascoltato testimoni e molti avevano raccontato di avere visto Viale aggirarsi nella stessa zona quel giorno. Lui non la conosceva e non aveva dunque alcuna ragione di farle del male. Eppure pian piano il puzzle investigativo ha iniziato a ricomporsi e lui, ascoltato più volte, si è contraddetto in più di un'occasione. Alla fine è crollato e ha confessato. Il pm Carla Longo ne ha disposto il fermo immediato, che è stato tramutato in arresto dal gip di Cuneo nella giornata di ieri.

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