Omicidio di Emilio Mazzoleni alla Maddalena di Giaveno: Marco Gilioli ammette le proprie responsabilità
"Si è liberato di un peso". Ha massacrato il vicino di casa con tutto quello che ha trovato e ha sgozzato il suo cane
Marco Gilioli, il 35enne residente in borgata Maddalena di Giaveno che la notte di sabato 30 settembre ha ucciso il vicino di casa Emilio Mazzoleni, 71 anni, ha ammesso tutte le proprie responsabilità. È avvenuto nella mattinata di oggi, martedì 3 ottobre, nell'udienza di convalida davanti al giudice Ersilia Palmieri e davanti al pm Manuela Pedrotta che coordina le indagini dei carabinieri della compagnia di Rivoli, che lo avevano arrestato la mattina successiva all'omicidio. Gilioli era accompagnato dal suo legale, l'avvocato Giorgio Papotti. "Non posso dire null'altro, il mio cliente si è solo liberato di un peso", dice quest'ultimo a TorinoToday.
Non è ancora chiaro, invece, che cosa lo abbia spinto a uccidere Mazzoleni. Gilioli viveva in quel posto da tre anni. Era seguito dal centro di salute mentale cittadino, era stato sottoposto più volte a trattamento sanitario obbligatorio ed era stato ricoverato per l'ultima volta lo scorso giugno. Evidentemente per chi lo seguiva non era pericoloso per gli altri. Con il vicino di casa nell'ultimo periodo c'erano stati diversi screzi. Le armi che ha utilizzato per massacrarlo sono una cassetta e una sedia, in particolare le gambe di quest'ultima, utilizzate come bastoni. Dopo il vicino di casa, ha anche sgozzato il suo cane. Una ferocia inaudita.
Lo scorso luglio Gilioli aveva pubblicato un libro, intitolato 'Relatività perfetta'. Ne aveva regalato diverse copie del libro agli abitanti della borgata, affermando che la lettura di quel volume li avrebbe aiutati a liberarsi "dei loro demoni", proprio come era successo a lui. Partecipava alla vita di comunità e ai tornei di bocce che venivano organizzati. Non lavorava ma percepiva il reddito di cittadinanza. Mazzoleni era tra coloro che dicevano che aveva paura di quell'uomo e, dopo diversi diverbi relativi alla legna da spaccare, ai vasi sul terrazzo e al cane, aveva chiesto a chi lo seguiva di fare qualcosa. Nessuno, però, lo ha ascoltato in tempo per salvargli la vita.
