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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Madonna di Campagna / Strada del Bramafame

Scoperta officina clandestina e sconosciuta al fisco: denunciati due “carrozzieri”

Sequestrata un’area abusiva di 2.000 mq.

Una fiorente attività completamente sconosciuta al fisco e posizionata su un’area di quasi 2000 metri quadri del tutto abusiva dotata di tutto gli impianti e strumenti necessari per eseguire ogni tipo di intervento su autovetture e moto. E’ quanto hanno scoperto, anche grazie alle riprese aeree, i finanzieri di Torino in strada del Bramafame nel quartiere “Madonna di Campagna”. 

I Baschi Verdi del Gruppo Torino hanno individuato i capannoni accuratamente nascosti e protetti con delle recinzioni così da impedire agli estranei di vedere all’interno; solo i conoscenti dei meccanici, infatti, potevano, previa chiamata telefonica, accedere nelle officine per le riparazioni. 

All’arrivo dei militari, numerose erano le autovetture in attesa di manutenzione, dal cambio della centralina del motore alla sostituzione dell’elettrovalvola, sul ponte sollevatore infatti una vettura era pronta per la sostituzione del cambio ed una motocicletta era pronta per la “cottura” in forno.

Sono risultati completamente sconosciuti al fisco i due proprietari dell’officina di 50 e 70 anni. Entrambi sono italiani e residenti a Torino. Uno, un ex meccanico da qualche anno in pensione, ha continuato l’attività clandestinamente; il “socio”, apparentemente privo di occupazione, dopo aver costruito artigianalmente un “forno da carrozziere” ne coadiuvava l’attività riparando macchine e ciclomotori.  

Oltre all’aspetto fiscale della vicenda, sono state numerose e gravi le irregolarità riscontrate dai Finanzieri. Per i “carrozzieri”, che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Torino, numerosi i reati contestati: si va da quelli di natura ambientali fino all’abuso edilizio, dalle violazioni per le gravi carenze delle norme a tutela dei lavoratori sino allo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Al termine dell’operazione tutta l’area e i macchinari industriali utilizzati per l’attività illecita sono stati sequestrati. Sono ora in corso gli approfondimenti di carattere fiscale per ricostruire l’intero volume d’affari dell’officina “fantasma”.
 

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