Nuova protesta da via Cigna: "La Spina 4 è stata dimenticata"
I residenti della zona protestano. Da tredici anni convivono con i cantieri e un degrado che non sembra avere fine. "Abbiamo protestato e raccolto delle firme. Chissà quando finifrà questa storia"
Viavai di disperati, discariche abusive e dormitori per i disperati. Oltre ad aree di cantiere abbandonate e trascurate, illuminazione quasi inesistente e marciapiedi in pessimo stato. Lungo le strade di Spina 4 i problemi non sembrano proprio mancare. Lo sanno bene i residenti che abitano tra corso Vigevano e via Cigna, stufi per un degrado che continua a essere presente nonostante le loro numerose segnalazioni.
Basta avventurarsi a piedi nei pressi dell'area di trasformazione nota come ex Incet per notare i rifiuti, i materassi gettati a terra, le coperte, le bottiglie di birra lasciate dagli ubriaconi e alcuni avanzi di bivacchi. Una situazione igienico-sanitaria da brivido con i gatti a rincorrere i topi tra le piante e gli edifici abbandonati. Una macchia all’interno di una zona che mira a diventare un polo culturale di interesse cittadino. Oggi, però, l’andazzo è un altro.
Il riferimento va ai cantieri eterni, alle opere mai terminate e a qual parco che i residenti di via Valprato, Cervino e Cigna attendono da una vita. Senza dimenticare la sporcizia, il pericolo tossici e un’area abbandonata che avrebbe dovuto ospitare un altro supermercato. Fra le proteste figura anche quella contro la possibile realizzazione di un’antenna radiomobile in piazza Ghirlandaio.
Lavori che nella vecchia Barriera vanno avanti a stento da tredici lunghi anni. Praticamente un'eternità. “Poche settimane fa siamo scesi in strada per dire la nostra – spiega Lorenzo P., un residente di via Cigna -. Nella zona ci sono ancora tanti problemi irrisolti. Noi al contrario vogliamo tempi di lavoro certi per i cantieri che ci circondano e che da tempo non ci fanno più dormire tranquilli”. E a Lorenzo fa eco Mario. “Dopo aver raccolto centinaia di firme abbiamo deciso di manifestare davanti alle aree di cantiere incriminate – racconta Mario, un altro residente della zona -. Ci piacerebbe vivere in un quartiere pulito, senza transenne e progetti incompiuti. Ma tutto questo oggi non sembra davvero possibile”.