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Cronaca Aurora / Via Urbino

Nuova moschea di via Urbino, ora c'è anche l'ok del Tar

Le procedure adottate dal Comune di Torino per consentire la realizzazione della moschea in via Urbino sono formalmente corrette secondo il Tar. Il Carroccio: "Ci rivolgeremo al Consiglio di Stato"

Le polemiche sulla futura moschea di Torino vanno avanti da mesi. Oggi una svolta. Le procedure adottate dal Comune di Torino per consentire la realizzazione della moschea in via Urbino sono formalmente corrette. Si è pronunciato così il Tar del Piemonte che ha respinto - rende noto l'amministrazione comunale - il ricorso presentato da alcuni esponenti della Lega Nord. Il tribunale amministrativo ha dichiarato il ricorso "inammissibile per difetto di legittimazione e interesse a ricorrere".

Secondo il giudice della seconda sezione del Tar piemontese, non si ravvisa "sussistere alcun stabile collegamento territoriale tra il luogo di residenza dei ricorrenti e quello interessato dall'intervento edilizio". Il Tar, inoltre, giudica il ricorso inammissibile anche in riferimento al movimento politico che gli autori dell'iniziativa rappresentano. "Lo stesso interesse statutario del movimento Lega Nord è tale da escludere, in ogni caso - si legge sempre nella sentenza - la sussistenza in capo ad esso di una posizione qualificata differenziata necessitante di tutela in relazione al permesso di costruire impugnato, attesa - prosegue la motivazione del giudice amministrativo - l'assoluta estraneità ai fini statutari del movimento alla materia urbanistico-edilizia o alle esigenze di tutela dell'ambiente in senso lato". Per costruire la moschea e il relativo centro socio-culturale, l'associazione onlus La Palma ristrutturerà, con il contributo economico del governo del Marocco, un edificio esistente in un quartiere non lontano dal centro cittadino.

FASSINO - La sentenza del Tar "fa giustizia della correttezza delle procedure adottate e rende merito a una legittima richiesta dell'Associazione Moschea del Misericordioso": è il commento del sindaco di Torino, Piero Fassino, al pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale che ha respinto il ricorso sulle procedure per il permesso di costruire una moschea presentato da alcuni esponenti della Lega Nord. Per l'assessore comunale all'Urbanistica Ilda Curti, la moschea di via Urbino "é il risultato di un lavoro rigoroso, serio, condiviso che ha visto l'amministrazione , l'associazione La Palma, la società civile e religiosa della città lavorare insieme per riconoscere il diritto alle minoranze religiose ad avere luoghi di culto dignitoso, trasparenti e formali. Un percorso - conclude Ilda Curti - che riteniamo giusto sul piano dei principi e conveniente per tutta la comunità cittadina".

LEGA  - La Lega Nord non ci sta e ribatte dopo pochi minuti. "Ci rivolgeremo al Consiglio di Stato, la la nostra battaglia legale andrà avanti": lo annuncia l'on.Stefano Allasia, segretario provinciale del Carroccio a Torino, commentando la sentenza del Tar.. I ricorrenti (la segretaria cittadina Elena Maccanti, il capogruppo in Sala Rossa Mario Carossa, il deputato Davide Cavallotto e lo stesso Allasia) contestano il pronunciamento del Tribunale che ha ritenuto inammissibile il ricorso in riferimento al movimento politico che rappresentano.

Carossa continua: "E' particolarmente discutibile il fatto che un movimento politico che vive della rappresentanza dei cittadini venga ritenuto non direttamente interessato a perorare una causa a difesa dei cittadini stessi". Cavallotto critica invece il comportamento del Comune. "Mi chiedo come mai - sostiene - le pratiche che riguardano i musulmani passino sotto silenzio e raggiungano velocemente la meta mentre per un cittadino torinese i tempi della burocrazia sono eterni".

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