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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Chiomonte

No Tav, il giorno dopo: "E' la nostra Valle, l'assedio al cantiere continuerà"

Il movimento No Tav critico nei confronti dei media nazionali: "Fanno disinformazione". La politica piemontese si schiera compatta dalla parte delle forze dell'ordine

Il giorno dopo sui siti No Tav prevale la rabbia per le ricostruzioni che i media hanno fatto degli scontri dell'ormai "storico" 3 luglio 2011. Una giornata che la Valle non dimenticherà facilmente: 223 manifestanti e 188 agenti feriti, un bilancio da vera e propria battaglia.

AL JAZEERA - Il corrispondente dall'Italia del network Al Jazeera, Claudio Lavanga, era a Chiomonte per seguire la manifestazione No-Tav: "Durante gli scontri la polizia ha sparato lacrimogeni ad altezza uomo. Io stesso sono stato colpito al braccio. Venti centimetri più in su, in faccia o in testa e non sarei qui a raccontare la mia storia. Ho constato che quello che i manifestanti dicono è vero". Ma i partiti politici si schierano compatti (con alcune eccezioni) contro i No Tav.

POLITICA - Attraverso un comunicato congiunto, il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, il sindaco di Torino Piero Fassino ed il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta si schierano dalla parte della forze dell'ordine. "Esprimiamo solidarietà e sostegno alle Forze dell'Ordine impegnate in un'azione a difesa della legalità - si legge - esprimiamo inoltre una ferma condanna per gli atti di violenza a loro danno, riaffermando nel contempo l'importanza strategica della Tav e la volontà di andare avanti senza farsi intimorirè".

LA REPLICA NO TAV - I No Tav replicano. "Ancora una volta l'accoppiata politici/media - si legge sul sito notav.eu - si è distinta nella capacità non solo di falsificare, ma anche di inventare ciò che vero non è. Intanto parliamo di cifre: il corteo grosso di Exilles parte almeno con 30-40 mila persone a cui si aggiungono 10 mila partiti da Chiomonte. Da Giaglione altre 10 mila persone e migliaia anche alla Ramts. Parlare di 7 mila persone come fa la questura e ripetono i tg è falsificare le notizie. Gli scontri e i black-block: Da fuori valle sono arrivati qualche decina di pulmann, dall'estero qualche macchina di francesi della Savoia anch'essi no tav e appartenenti per lo più a gruppi autonomisti. Tedeschi, inglesi e spagnoli devono averli visti i poliziotti magari dall'elicottero".

UNO STUDENTE: "TORTURATO DALLA POLIZIA"

LACRIMOGENI - Migliaia di valsusini che hanno manifestato ieri dal lato boschivo di Giaglione e Ramats erano muniti di caschi e mascherine antigas. "Niente da stupirsi scrivono - dopo il violento sgombero di lunedì scorso da parte delle forze dell'ordine si è deciso di evitare di rimanere intossicati e di proteggersi. Come avevamo annunciato, volevamo assediare il cantiere arrivando alle reti, facendo pressione e dimostrando l'insicurezza della fortezza che hanno installato. Ma appena arrivati a contatto con le recinzioni il lancio di lacrimogeni ad altezza uomo (decine e decine i feriti colpiti da lacrimogeni, alcuni anche gravi con organi interni lesionati e ferite profonde in braccia, gambe e testa) ha creato una situazione di totale confusione e ognuno a cercato di difendersi come poteva".

"SARA' UN LUNGO ASSEDIO " -"Questi - raccontano i No Tav - sono i fatti da chi ha vissuto il tutto dal di dentro, da chi ha visto a fianco a se gli amici di sempre vomitare l'anima per l'intossicazione o arrivare feriti al presidio per i candelotti ricevuti nelle gambe o nell'addome. Sì, gli amici di sempre che da più di venti anni lottano contro questo sciagurato progetto o i giovani di vent'anni che hanno sentito i racconti di Venaus dai genitori e che oggi sono anch'essi nei boschi e sulle montagne a difendere la loro Valle e il loro futuro". I No Tav hanno comunicato che il "lungo assedio" durerà fino a che i cantieri non saranno smobilitati. I lavori, intanto, riprendono: gli operai da lunedì mattina sono ritornati alla Maddalena di Chiomonte.

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