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Cronaca Chiomonte

No Tav, pronte le denunce contro ignoti per i lacrimogeni lanciati sui manifestanti

Gli avvocati del movimento hanno annunciato denunce per individuare gli appartenenti alle forze dell'ordine che avrebbero lanciato lacrimogeni all'indirizzo dei manifestanti domenica scorsa

Non ci sta a essere criminalizzato il movimento No Tav dopo le polemiche degli ultimi giorni. Gli avvocati del movimento hanno annunciato denunce contro ignoti. L'obiettivo? Individuare gli appartenenti alle forze dell'ordine che secondo numerose testimonianze avrebbero lanciato lacrimogeni all'indirizzo dei manifestanti domenica scorsa alla Maddalena di Chiomonte.

"IMPOSSIBILE INDIVIDUARE I SINGOLI" - Uno dei legali, Claudio Novaro, spiega: "Visto che non sarà probabilmente possibile individuare i singoli poliziotti e carabinieri cercheremo almeno di individuare chi ha diretto le operazioni. Le denunce che si configurano sono per lesioni e danneggiamento: i manifestanti sono stati bersagliati anche con sassi e oggetti di qualsiasi tipo. Se non sarà possibile farlo in sede penale, proseguiremo l'azione in sede civile". Secondo i legali, "a Chiomonte sono state violate le regole di ingaggio - sostiene ancora Novaro - e molti di noi lo hanno potuto vedere con i propri occhi".

ISTANZE DI SCARCERAZIONE - Nel frattempo dopo la convalida degli arresti di stamattina per 4 attivisti i legali presenteranno istanza di scarcerazione per i propri clienti al tribunale del riesame. "Il gip Federica Bompieri - spiega l'avvocato Claudio Novaro - non ha tenuto conto delle nostre argomentazioni e, soprattutto, del fatto che tre dei quattro arrestati sono incensurati mentre uno ha soltanto un piccolo precedente. A nostro parere, non vi sono le necessità di tenerli in carcere, ammesso che quanto viene loro addebitato sia vero".

"DENUNCE PARADOSSALI" - Pronta le replica delle forze dell'ordine. Il Sap sindacato di polizia: "Esprimiamo soddisfazione per la convalida degli arresti di alcuni dei protagonisti delle violenze e delle devastazioni commesse in Val di Susa domenica scorsa. Ci auguriamo - afferma Massimo Montebove, consigliere nazionale del Sap per il Piemonte - che la giustizia segua velocemente il proprio corso e a questi soggetti siano comminate punizioni esemplari, anche dal punto di vista economico. Non escludiamo la possibilità, che stiamo valutando coi nostri legali, di costituirci parte civile come sindacato".

"Mi sembra inoltre paradossale - aggiunge il sindacalista - l'annuncio dei legali del movimento No Tav di una denuncia contro ignoti per il presunto lancio di lacrimogeni ad altezza uomo, addirittura di sassi ed oggetti, da parte di alcuni appartenenti alle forze dell'ordine: mi viene in mente quel proverbio del bue che dice cornuto all'asino".

(ANSA)

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