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Cronaca Chiomonte

Notte di tensione in Valsusa: "Chiomonte come Venaus nel 2005"

Alcuni manifestanti hanno ostruito con guard rail e reti metalliche le vie di accesso all'area dove dovrebbero sorgere i cantieri. Oggi vertice in Prefettura per decidere se usare la forza

E' stata una notte di tensione quella appena trascorsa in Valsusa. Si sono concluse prima dell'alba, senza incidenti con le forze dell'ordine, le manifestazioni alle quali hanno dato vita alcune centinaia di persone del movimento No Tav, nel corso della notte, in val di Susa per impedire l'avvio dei lavori.

Nella zona sono rimasti presidi con alcune decine di persone in tutto. Durante la notte, i manifestanti, costantemente controllati a distanza dalle forze dell'ordine, si sono concentrati a Chiomonte, nella zona della Maddalena, nei pressi della baita costruita dal Movimento No Tav per contrastare l'apertura dei cantieri, e sulla statale 25, nei pressi di uno dei magazzini della Italcoge, una delle società che si sono aggiudicate la gara per la realizzazione dei lavori propedeutici del tunnel geognostico. Alcuni manifestanti hanno ostruito con guard rail, reti metalliche e altro materiale la maggior parte delle vie di accesso all'area dove dovrebbero sorgere i cantieri. C'è stata anche un lancio di pietre contro un autocarro che si è avvicinato alla zona dove si trovavano i manifestanti, ma non vi sono stati feriti.  La Polizia ha sequestrato oltre 700 pietre, alcune definite di grosse dimensioni, per un peso totale superiore ai 120 chili, lanciate dai dimostranti verso operai e forze dell'ordine.

Quando gli operai sono scesi dagli automezzi
- secondo la ricostruzione della Polizia - è cominciato il lancio di sassi nel buio, in direzione degli stessi operai, dell'autostrada A32 Torino-Bardonecchia e delle forze dell'ordine. Vi sono stati alcuni tentativi di mediazione fra i responsabili dell'ordine pubblico e i leader del movimento NoTav, ma alla fine i responsabili dell'ordine pubblico hanno deciso di far rientrare mezzi e operai a causa del venir meno delle condizioni di sicurezza "per consentire un sereno svolgimento dei lavori". L'autostrada A32 Torino-Bardonecchia è stata chiusa al traffico per il tempo necessario per la rimozione di pietre e altro materiale lanciato dai manifestanti. "Abbiamo schierato le 'truppe ordinarie' sulle montagne e le 'riserve' in pianura - ha detto Alberto Perino, uno dei leader del movimento No Tav - e faremo di tutto per impedire l'avvio dei lavori.

Sul principale sito del movimento No Tav è stato pubblicato stamani un appello che invita tutti gli oppositori della linea ferroviaria Torino-Lione a recarsi al presidio di Chiomonte, vicino all'area di cantiere del tunnel esplorativo dove da due giorni si concentra la protesta. "Quel luogo va vissuto come è stato Venaus nel 2005", si legge sull'homepage del sito www.notav.eu. E' un chiaro invito a ripetere la stessa mobilitazione popolare di sei anni fa, quella volta a Venaus, nei campi confinanti con il cantiere dove avrebbe dovuto essere realizzata la galleria esplorativa prevista nel progetto della società Ltf, poi accantonato. "Chiunque abbia tempo libero - è l'invito del movimento - deve andare a Chiomonte e possibilmente non a mani vuote: buon cibo e buon bere hanno sempre allietato i nostri presidi resistenti. Questo può essere quello decisivo e tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per esserci e per mobilitare più persone possibili. Dobbiamo - conclude il messaggio di www.notav.eu - essere in tanti e determinati perché dopo 20 anni di lotte oggi dobbiamo dimostrare il nostro amore per la nostre Valle".

Tanti ancora i dubbi sui possibili rischi per la salute pubblica correlati alla realizzazione della TAV. A marzo un documento sottoscritto da 312 medici, farmacisti e operatori sanitari delle valli di Susa e Sangone ipotizzava pericoli legati all'amianto e all'uranio contenuti nelle montagne e all'aumento dell'ossido di azoto e dei particolati che avverrà con l'inizio dei lavori. Oggi ci sarà un vertice in Prefettura a Torino in cui si deciderà come muoversi nei prossimi giorni. Entro il 31 maggio l’Unione Europea vuole vedere l’avvio dell’installazione del cantiere di Chiomonte per garantire i fondi necessari all'opera.

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