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Cronaca Chiomonte

Tav e 'ndrangheta, Virano risponde ad Alfano: "Abbiamo già il Gitav"

Il commissario di Governo per la Torino-Lione è intervenuto dopo che un'indagine ha portato alla luce un tentativo della malavita di entrare negli appalti per la Tav. "Abbiamo un bel pacchetto di anticorpi"

Le indagini che hanno portato i Ros di Torino ad arrestare Giovanni Toro, un imprenditore collegato alla cosca 'ndranghetista dei Greco, prima che riuscisse a far entrare la malavita negli appalti legati alla Tav, ha aperto un tema di discussione che da sempre preoccupa chi è contrario allatta velocità. I tanti soldi che ruotano intorno al progetto che parte da Chiomonte e arriva fino in Francia fanno gola alla criminalità organizzata.

Dopo aver portato a galla una situazione in cui la 'ndrangheta si è di fatto avvicinata al cantiere, il ministro Angelino Alfano ha proposto di adottare per la Tav le stesse misure antimafia dell'Expo di Milano.

Sulle parole di Alfano è tornato anche Mario Virano, commissario di Governo per la Torino-Lione. "Non bisogna abbassare la guardia - ha detto -, perché ci saranno sempre tentativi di infiltrazioni mafiose negli appalti della Tav. Ma abbiamo un bel pacchetto di anticorpi per evitarlo. Ben vengano i suggerimenti del ministro, ma se si riferisce al gruppo ispettivo interforze dedicato che ha l'Expo, c'è già anche per la Tav. E' il Gitav, che ha operato in maniera molto incisiva, tanto che una serie di imprese sono state estromesse e allontanate dagli appalti".

Nel 2012, proprio a proposito di criminalità organizzata, la Prefettura di Torino, le organizzazioni sindacali e Ltf avevano costituito un protocollo di legalità al fine di rendere tutto quanto più restrittivo per quanto riguarda l'ammissibilità per i requisiti antimafia.

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