Le chiese aperte di notte come soluzione alla Movida
La proposta è dell'Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, secondo cui i giovani sono afflitti dalla malattia della solitudine. Le chiese possono offrire un momento alternativo o complementare
La Movida di San Salvario continua a tenere banco tra i problemi del quartiere. A maggior ragione adesso che è tornato il bel tempo e i giovani si riversano sempre più in strada a bere un drink con gli amici, piuttosto che stare chiusi al caldo all'interno dei pub. Dell'argomento ne ha parlato anche l'Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, che ha spiegato secondo lui qual è il motivo per cui così tanti ragazzi si ritrovano nelle vie di San Salvario: "E' un modo di esprimere solitudine, una delle malattie dell'Occidente".
Far superare questa "solitudine" è un compito che spetta anche alla Chiesa. La proposta di Nosiglia, che nella serata di ieri nella chiesa Santi Pietro e Paolo, nel cuore di San Salvario, ha incontrato i giovani, i rappresentanti delle parrocchie di zone e delle altre confessioni religiose per capire insieme quali possano essere le soluzioni, ha proposto di tenere aperte le chiese anche di notte. Questo sarebbe un momento alternativo o anche complementare per l'Arcivescovo. "Le parrocchie - ha sottolineato Nosiglia - potrebbero seguire l'esempio dell'apertura notturna nel segno di una chiesa in uscita nello stile di Papa Francesco".