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Cronaca

Il triste ritorno a casa di Alvaro, l'ingegnere venuto qui per perfezionare le sue conoscenze

Morto nell'incidente in metropolitana

Alvaro Gosswieler, il 28enne boliviano morto cadendo dalle scale mobili della fermata Dante della metropolitana la sera di sabato 22 settembre 2018, era venuto a Torino due anni fa per studiare al Politecnico.

Aveva raggiunto il papà Carlos, emigrato da anni nella nostra città dove si era risposato e aveva avuto un'altra figlia, promettendo alla sua mamma, per cui invece era l'unico figlio, che sarebbe tornato in Bolivia una volta concluso il master di specializzazione in ingegneria delle costruzioni che avrebbe concluso alla fine di quest'anno accademico (quindi nella primavera del prossimo anno).

Due anni fa, infatti, si era laureato in ingegneria civile nel suo Paese di origine. "La sua intenzione - dicono dalla comunità boliviana, che in Piemonte conta meno di mille persone che si conoscono un po' tutte - era di tornare a casa e mettere le sue conoscenze a disposizione della sua gente. Ora il papà sta cercando di riportare almeno il suo corpo, in modo che sia vicino alla sua mamma".

Gli amici che lo hanno conosciuto in questi due anni lo descrivono come un amante della natura e delle camminate in montagna. Gli piaceva soprattutto la valle di Susa, con la Sacra di San Michele e i Laghi di Avigliana. Era una persona allegra a cui piaceva trascorrere le serate con gli amici. Proprio come stava avvenendo sabato prima della tragedia.

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