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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Addio a Ugo Gregoretti, per anni direttore del teatro Stabile di Torino

È morto nella sua casa di Roma

Addio a Ugo Gregoretti. Il regista e attore romano si è spento venerdì 5 luglio, a 84 anni, nella sua casa di Roma.

Affermatosi come autore tv con 'Controfagotto', 'Il Circolo Pickwick', e 'Romanzo popolare', nel 1954 la Rai lo assunse. Fu l'inizio del suo grande successo con la realizzazione di inchieste tv originali e spregiudicate che gli procurarono molti problemi all'interno dell'azienda. 

Nel '60 vinse, con un documentario sulla "Sicilia del Gattopardo", il Prix Italia. Il successo ottenuto lo spinse ad occuparsi di cinema. Dal '68 fino alla fine degli anni Settanta si dedicò al documentario politico. Nel 1980 iniziò la carriera teatrale allestendo più di 50 spettacoli e dirigendo dal 1985 all'89 il teatro Stabile di Torino. Ad 84 anni sognava ancora di fare un film, lo annunciò al Bif&st, "racconto la mia cialtroneria". 

Nota del teatro Stabile di Torino

"La Presidenza, la Direzione, il Consiglio di Amministrazione e i Dipendenti del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale nel giorno della scomparsa di Ugo Gregoretti partecipano con profonda commozione al dolore dei suoi famigliari e del mondo dello spettacolo per la perdita di uno dei più significativi protagonisti della cultura italiana del Novecento. Il suo spettacolo d’esordio fu quasi un biglietto da visita o una dichiarazione d’intenti: portò in scena I figli di Iorio, versione satirica della tragedia in versi dannunziana scritta “a caldo” da Eduardo Scarpetta. Nella stagione successiva (1986-87) Gregoretti diresse Il critico di Sheridan e affidò la parte del protagonista a Walter Chiari. Il grande comico entrò a far parte della squadra del TST con tutto il suo carico di talento e di inquietudine umana che esplose nell’88-89, quando Walter venne chiamato ad interpretare Re Ubù di Jarry con la regia di Gregoretti e Franco Gervasio (Chiari diede forfait alla vigilia del debutto e il personaggio del Padre Ubù fu interpretato dallo stesso Gregoretti a Torino e in tournée).
Nel 1987-88 Gregoretti programmò al Carignano Le Miserie ‘d monssù Travèt, che aveva come protagonista Paolo Bonacelli, un attore non piemontese che, per prepararsi alla parte, fu costretto a studiare con un ripetitore di dialetto. Ne derivò una sommossa popolare. I puristi e, soprattutto, gli attori di radice piemontese insorsero suscitando una bagarre senza precedenti. La direzione di Gregoretti ebbe anche il merito di affidare a Luca Ronconi l’arduo compito di mettere in scena Mirra di Vittorio Alfieri, interpretato dalla giovane rivelazione Galatea Ranzi, affiancata da Ottavia Piccolo e Remo Girone, quasi preparando un passaggio di testimone che avverrà nella stagione 1989-90". 

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