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Cronaca

Addio a Luciana, storica "maestra di pattini e di vita": si è spenta a causa del virus

Si è spenta a 91 anni

Adesso insegnerà a pattinare anche agli angeli. Lunedì 30 marzo, all'età di quasi 91 anni, si è spenta all'ospedale Molinette di Torino, colpita dal Coronavirus, Luciana Borello, storica istruttrice di pattinaggio artistico a rotelle, probabilmente una delle più anziane, in attività fino all'ultimo momento, in Italia. Classe 1929, Luciana è stata anche insegnante di arte e di educazione fisica ma soprattutto è da considerarsi la vera fondatrice di questo sport in Piemonte.

Una vita sui pattini

Per rendere l'idea, nel 2022, il suo Skating Club Torino - attivo tra il capoluogo piemontese e Rivoli - celebrerà il mezzo secolo di storia. Luciana ha insegnato ovunque, a Torino e in provincia, nelle scuole, nei palazzetti e in mancanza di impianti idonei, sulle piste all'aperto, tutto l'anno, sotto il sole cocente e con temperature sotto zero.

E tutto questo per diffondere l'amore per il pattinaggio artistico, una disciplina tanto affascinante quanto difficile e dura, che richiede allenamenti costanti al limite del maniacale, ma che sa conquistare i cuori di chi ha avuto la fortuna e la costanza di praticarla.

Grande passione

Con la sua macchina, sempre carica di pattini da prestare a chi non li aveva, Luciana andava ovunque a prendere gli atleti più distanti, affinché non perdessero l'allenamento; negli anni, ha viaggiato per migliaia di km lungo tutto lo Stivale, per Campionati, trofei o esibizioni, anche solo per un "disco" di pochi minuti. Tutto pur di dare un'opportunità ai suoi allievi, tutto pur di godere lei stessa di quella soddisfazione, qualunque fosse il risultato.

Non ha avuto figli Luciana, ma forse è stata più mamma lei di molte altre. "Maestra di pattini e di vita", in tanti la ricordano così, da lei sono passate generazioni di pattinatori e pattinatrici, campioni e non e futuri istruttori che nel tempo le sono rimasti affezionati. Ha seguito sempre personalmente i più dotati ma anche i bambini alle prime armi: pattinaggio sempre e comunque, non solo per vincere medaglie e titoli, ma anche unicamente per passione.

Un'onda d'amore

Alla notizia della sua morte, la pagina Facebook di Luciana, è stata inondata dai ricordi, dalle foto e dall'amore dei nuovi e soprattutto vecchi allievi. Ognuno di loro ha saputo dare bene l'idea di chi fosse Luciana Borello. Una donna tutta d'un pezzo, dalla scorza dura ma con un cuore grande.

Una che in pista, durante gli allenamenti, non esitava a "urlarti dietro", ma che prima di una gara, quando la tremarella ti mordeva le gambe, sapeva anche avere parole dolci: "Tu gli altri non li devi nemmeno guardare - soleva dire - . Tu sei l'importante, devi pensare a fare bene tu. Forza Chicca". 

Uno dei dispiaceri più grandi per chi l'ha conosciuta e amata è, data la situazione di emergenza sanitaria, non poterle dare un ultimo saluto come meriterebbe. Ma allievi dei tempi passati e non, hanno già pensato di organizzare - quando l'incubo Coronavirus finirà - un evento memorabile per ricordarla. E sarà rigorosamente sui pattini, come avrebbe voluto lei.






 

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