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Cronaca Mirafiori Nord / Via Boston, 124

Da settimane vive su una panchina: "Aspetto la casa popolare"

Michele vive su una panchina, in attesa di poter accedere al suo appartamento popolare. I controlli sono stati effettuati una decina di volte, senza trovarlo. Ora, Michele vive al parco tutto il giorno

In attesa di una casa popolare, la sua casa è un parco. Michele, 61 anni, vive da due settimane al giardino Natale Re, a Mirafiori. Un angolo di verde tra i palazzoni anni ’60, che da quindici giorni è diventato la sua casa. Qui dorme, mangia, passa il tempo; in altre parole, qui vive. Il tutto in attesa che si sblocchi un cavillo burocratico, che lui possa accedre alla casa popolare: un appartamento in via Ghedini, in Barriera di Milano, dall’altra parte della città. Un tetto sopra la testa che per ora è un miraggio.

Il problema inizia quando Michele, che da mesi viveva all’addiaccio, riesce ad ottenere una casa popolare. Un appartamento modesto, ma meglio che niente. Ma, per poter completare le pratiche, bisogna attestare che la sua condizione sia effettivamente di estremo disagio: Michele aveva infatti detto di passare gran parte del tempo ai giardini Re, che erano praticamente la sua casa.

Partono i controlli di rito, ma di Michele nessuna traccia. Più volte la polizia si reca al giardino, senza trovarlo. Lui si difende: "Non posso certo vivere ventiquattro ore su ventiquattro su questa panchina – si sfoga – devo andare a mangiare, o andare in bagno. O ancora devo comprare le mie medicine”. Fatto sta che i controlli sono stati negativi: a Michele è stata data più di una possibilità, ma per circa una decina di volte non è stato trovato; ergo non sembra vivere al giardino dove aveva dichiarato; e dunque niente casa popolare.

Michele però continua ad aspettare una casa. Non sapendo se i controlli torneranno, lui rimane ai giardini, ligio al dovere: non si muove da due settimane, e passa il suo tempo su quella panchina dove aveva detto di vivere; quattro assi di legno sotto il solleone, e come unico rinfresco un toret. Per lui, che soffre di ipertensione arteriosa, la vita è sempre più difficile. “In questi giorni ci sono quasi 40 gradi: devo rischiare di andare in ospedale?”. In ospedale per ora no, ma ci è andato vicino: qualche giorno fa si è sentito male ed è stato soccorso dall’ambulanza.

In attesa che la sua situazione si sblocchi, però, lui rimane al suo posto: nella speranza che avere una casa non sia un miraggio di questa calda estate.

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