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Cronaca Barriera di Milano

"Vivo in una cantina perchè non sono un buon musulmano"

Miadi ha 33 anni e da novembre vive in una cantina in zona Barriera di Milano. I suoi amici lo hanno ripudiato perchè musulmano. Ora l'uomo chiede aiuto alle istituzioni

Dalla Francia all’Italia, un viaggio che lo ha portato fino a Torino in cerca di fortuna. Ma a Miadi, un ragazzo di origini algerine di 33 anni, la sorte ha girato le spalle poco dopo il suo arrivo. Basti pensare che il giovane, da alcuni mesi, è costretto a vivere all’interno di una piccola cantina, in zona Barriera di Milano. Per la precisione dallo scorso mese di novembre, quando il giovane è stato letteralmente cacciato via da un appartamento in zona Aurora dove risiedeva con alcuni amici. Alla base del litigio motivi puramente religiosi.

Miadi, infatti, non è musulmano e non segue il credo islamico. A differenze delle persone con cui ha convissuto per un breve periodo. “Un giorno mi hanno beccato a mangiare del prosciutto di nascosto e mi hanno costretto a fare le valigie – racconta incredulo il 33enne -. Per alcuni giorni ho dormito in mezzo ad una strada, poi ho conosciuto un amico che mi ha dato una mano. Mi ha trovato questa cantina dove almeno posso riposare. Sicuramente meglio che stare sotto un ponte al freddo”.

Ma anche in un seminterrato le condizioni igieniche non sono proprio il massimo. In un piccolo spazio Miadi ha collocato un materasso e alcune coperte. I vestiti li ha appoggiati con cura sugli scaffali. A mancare solo la luce il e gas. “Io mi arrangio come posso” racconta l’algerino. A complicare la situazione pesa anche la mancanza di un lavoro e l’assenza di parenti su cui fare un minimo d’affidamento. “Ho lavorato per un breve periodo ai mercati – rivela il giovane -. Ma con quei pochi soldi a malapena sono riuscito a sfamarmi. Oggi ringrazio chi mi ha dato questa cantina ma devo fare attenzione a non farmi scovare perché rischio di essere mandato via”.

E a chi gli chiede se tornerebbe a chiedere asilo ai suoi amici musulmani lui risponde di netto: “No, meglio di no. Sono stati molto decisi nel mandarmi via e potrebbero anche aggredirmi. Proprio l’ultima cosa di cui ho bisogno“. Chi potesse aiutare Miadi può chiamare ogni giorno al numero di telefono 324-8773895.

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