Indesit, corteo dei Lavoratori contro il trasferimento in Polonia
Circa 300 lavoratori della Indesit di None, molti dei quali in cassa integrazione, hanno partecipato a un'assemblea davanti alla fabbrica. Un corteo ha poi raggiunto, lungo la statale, il centro di None
Dopo la protesta di ieri di circa 300 dipendenti della Indesit, anche quest'oggi i lavoratori hanno dato via ad una forma di protesta contro l'intenzione di trasferire la produzione di lavatrici in Polonia. E' stato dato vita ad un corteo che è partito dalla fabbrica e ha raggiunto il centro di None passando per la statale, dove una delegazione è stata ricevuta dal sindaco.
Il 18 aprile è in programma un incontro tra le organizzazioni sindacali e l'azienda, mentre una prossima riunione del Cae si terrà il 24 aprile. "Siamo assolutamente contrari ai licenziamenti e alla chiusura dello stabilimento - dichiara Federico Bellono, segretario provinciale Fiom-Cgil - e faremo di tutto, insieme ai lavoratori, per impedirlo. Questa vicenda di possibile e ulteriore delocalizzazione è particolarmente grave perché non stiamo parlando di una multinazionale ma di un'azienda italiana e perché appena tre anni fa la questione era già stata affrontata con un faticoso accordo che prevedeva l'impegno da parte di tutti, in primis dell'azienda, per mantenere la produzione a None".
Secondo Bellono, "l'annuncio della Indesit dimostra infine che é necessario e urgente cambiare l'agenda di governo: il problema non è rendere più facili i licenziamenti ma garantire la tenuta del sistema industriale italiano, e torinese in particolare, la cui crisi va ben oltre il settore auto". (Ansa)