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Cronaca

Comunità Murialdo, le lavoratrici: "Vogliamo un confronto con il Comune"

Dal primo di agosto per 18 dipendenti il futuro lavorativo non sarà più assicurato e stamattina, in piazza, hanno chiesto un tavolo con l'amministrazione

Prime settimane di governo per la nuova amministrazione e prime manifestazioni. Stamattina a protestare con bandiere e slogan, davanti a Palazzo Civico, c'erano le lavoratrici della Comunità Murialdo, una realtà educativa sul territorio a vocazione religiosa che svolge attività socio-educative rivolte alle fasce deboli - minori e donne vittime di maltrattamenti - per il Comune di Torino.

Dal primo agosto, e con una sola settimana di preavviso, 18 dipendenti saranno trasferite, senza alcuna forma di tutela e senza alcuna certezza sulla ripresa del loro lavoro: " Chiediamo un tavolo di confronto con il Comune - spiega Luisa Zampini, dipendente del Murialdo e Rsa del Cub Sanitá, l'unico sindacato che rappresenta le lavoratrici -: vogliamo capire se ci sono le condizioni per poter continuare a lavorare. Il Comune è il committente unico e speriamo di ricevere udienza dalla nuova amministrazione".

Le lavoratrici lamentano, in particolare negli ultimi due anni, diverse violazioni delle normative contrattuali, la chiusura del servizio mamma-bambino rivolto alle mamme vittime di maltrattamenti, e il non riconoscimento della rappresentanza sindacale Cub a cui aderisce circa la metà delle lavoratrici interessate. 

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