La cucina spaziale in tavola, il cibo degli astronauti lo portano a casa due startup
Grazie a un accordo tra due aziende e uno chef, tutti di Torino, si possono cucinare i piatti che Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano hanno preparato e mangiato nello spazio
Tra i diversi primati che Torino può vantare nell'innovazione, uno dei meno noti è quello nel settore che riguarda i viaggi nello spazio. L'Alenia è un nome noto a molti, in realtà, ma pochi conoscono la Argotec, azienda tutta torinese che si occupa di sistemi ingegneristici spaziali. Non solo: Argotec ha creato qualche anno fa una startup che si chiama ReadyToLunch, il cui compito è quello di fornire il cibo che mangiano gli astronauti nello spazio: tra i clienti del ristorante “stellare” torinese anche Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. Il cibo è pienamente italiano, niente a che vedere con i tubetti e gli spray un po' tristi che si vedono nei film di fantascienza, concepito anche come supporto psicologico oltre che nutritivo per gli astronauti.
E per chi non si fidasse, e volesse provare a mangiare piatti che potrebbero andare nello spazio, ora c'è la possibilità, grazie a un accordo con un'altra startup di Torino, Fanceat. Insieme hanno creato “la cena spaziale”, con antipasto a base di uova e crema di baccalà, secondo a base di manzo e dolce con tanto di cioccolato. Insomma un pasto vero e buono, ma a prova di viaggio nello spazio: si ordina su Fanceat e a casa arrivano gli ingredienti già selezionati e pronti da cuocere, e in pochi minuti si possono preparare cene uguali a quelle preparate dagli astronauti europei. In più, a preparare gli ingredienti della cena c'è lo chef Cesare Grandi de La Limonaia, ristorante che si trova in zona Pozzostrada, a dimostrazione di una cena davvero spaziale ma al 100% torinese.
