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Cronaca

Maltempo nel Torinese: giornata senza precipitazioni, fiumi sotto controllo. Le ultime criticità

E in montagna vi sono stati grossi accumuli di neve che potrebbero prolungare la stagione

Sembrano escluse precipitazioni sul Torinese per la giornata di oggi, lunedì 4 marzo 2024, dopo quelle copiose (piogge in pianura, nevicate in montagna) di ieri. Anche i fiumi che sembravano avere un maggiore rischio di esondazione, come il Chisola, sembrano sotto controllo e la piena del Po è arrivata in mattinata, ma i livelli registrati a Moncalieri sono sotto il livello di guardia.

Ancora pesanti conseguenze sulla viabilità provinciale

Ancora pesanti le conseguenze del maltempo delle ultime 48 ore sulla viabilità provinciale. La notte scorsa e in mattinata i cantonieri e tutto il personale del dipartimento viabilità e trasporti della Città metropolitana di Torino sono stati impegnati nel monitoraggio delle strade e negli interventi a seguito di movimenti franosi e della formazione di buche nel manto stradale. La caduta di alberi appesantiti dalla neve ha causato brevi interruzioni della circolazione in alcune strade di montagna, dovute alla necessità di segare i tronchi e i rami che ostruivano le carreggiate.

Ad esempio si è dovuto intervenire sulla provinciale 197 a Mompellato di Rubiana e sulla 23 del Sestriere a Mentoulles di Fenestrelle e nel tratto che da Cesana sale a Sestriere. Anche nelle valli del Canavese e in quelle di Lanzo lo sgombero della neve, il taglio di rami e il monitoraggio delle situazioni di potenziale rischio hanno impegnato a fondo il personale della Città Metropolitana. Nel Ciriacese, nei Comuni della collina torinese e chierese e nelle zone pianeggianti del Canavese, del Chierese, del Carmagnolese e del Pinerolese le emergenze affrontate e da affrontare sono la formazione di buche e i movimenti franosi, in corso o potenziali.

Questo il quadro delle chiusure stradali ancora in vigore. A Gassino in località Bussolino Alto rimane chiusa per frana la diramazione 1 della strada provinciale 97, dal km 0+800 al km 0+900. La provinciale 64 è chiusa a Traversella a partire dal km 19+300 ed è percorribile solo dai mezzi di soccorso. La provinciale 48 a Valprato Soana è interamente chiusa ed è percorribile solo dai mezzi di soccorso e dai residenti in zona. La provinciale 50 del Colle del Nivolet è chiusa dal km 0 a Ceresole Reale. Rimane chiusa per una frana la provinciale 117 a Baldissero Torinese dal km 4+030 al km 4+300. Rimane chiusa la provinciale 247 a Corio, per una frana al km 1+150. La strada è percorribile a senso unico alternato solo dai residenti in zona e con monitoraggio in atto da parte dei vigili del fuoco.

Passata la piena del Po ai Murazzi di Torino

A Torino sono chiusi i Murazzi. "Il grosso della piena - dicono dal Comune - sembra sia passato. Il fiume ha lambito la superficie dei Murazzi, bisogna aspettare che la piena vada via e che vengano effettuate le attività di pulizia delle superfici dal limo e dal velo d’acqua presenti per poter usare l’area in sicurezza. Per questo motivo oggi i Murazzi resteranno sicuramente chiusi; si resta in attesa di capire come evolveranno le cose, in quanto nelle prossime ore è attesa un’altra ripresa dei fenomeni temporaleschi seppur di entità inferiore. Nel resto del tratto cittadino, Il Po è esondato solo in corrispondenza della sponda destra nei pressi del ponte Isabella".

Per quanto riguarda il Chisola, invece, "rispetto alle esperienze scorse - scrive su Facebook Ivan Marusich, sindaco di Volvera - è effettivamente apprezzabile la diversa modalità di scorrimento del fiume, molto probabilmente per i lavori di rimozione del materiale litoide eseguiti sotto al ponte del Chisola, oltre ai diversi interventi di pulizia della vegetazione in alveo".

Strade allagate ovunque, a Valperga discoteca si ferma per blackout

In diverse località, in ogni caso, si sono verificate strade allagate che hanno dovuto essere chiuse, oppure cadute di alberi sulla carreggiata. Nessun episodio, tuttavia, ha avuto risvolti particolarmente critici. Quello più curioso, nella notte di ieri, domenica 3, è avvenuto a Valperga dove, a causa dell'allagamento di una centralina dell'elettricità, si è verificato un blackout che ha interessato anche la discoteca Dancing K11. I gestori sono stati costretti a mandare a casa i clienti, visto che era impossibile ballare o anche solo mettere la musica. Problemi anche per i passaggi a livello nella zona, che sono rimasti chiusi.

Scuola superiore chiusa a Collegno

Nella mattinata di lunedì 4 è rimasto chiuso l'istituto superiore Curie di Collegno a causa di un guasto elettrico provocato dalle infiltrazioni di acqua a causa della forte pioggia. La riapertura è prevista per martedì 5. Nella serata di domenica 3 invece si è verificato un importante allagamento, con disagi per i residenti, tra via De Francisco e via Braille a Settimo Torinese. Sempre nella serata di domenica una dozzina di famiglie in frazione Rottenga di San Sebastiano da Po sono rimaste isolate a causa di due voragini che si sono aperte su via Bricco Capra.

Allagamento a Settimo Torinese - 3 marzo 2024

Nevicata in montagna, le piste respirano

La gigantesca nevicata caduta sulle montagne ha portato accumuli di neve sopra il metro un po' ovunque, almeno nelle localitò sciistiche poste dai 1.500 metri in su. Adesso bisognerà vedere se il rialzo termico annunciato consentirà di trattenerne almeno una quantità sufficiente per proseguire la stagione sciistica, visto che gli accumuli successivi a quella del 26-27 febbraio scorsi erano stati pesantemente erosi dalla pioggia. Intanto la nevicata ha provocato disagi sulla ferrovia Torino-Bardonecchia. Dalla sera di domenica 3 un un binario è interrotto tra Chiomonte e Salbertrand per la caduta di un albero sulla linea elettrica.

Nevicata a Sauze d'Oulx - 3 marzo 2024

Chiusi nel rifugio a causa della neve, escono dalla finestra

Al rifugio Selleries, nell'omonima località montana di Roure, la neve altissima ha bloccato lo staff nell'edificio. I gestori sono usciti per una ricognizione passando da una finestra al primo piano, visto che dalla porta non è possibile uscire all'esterno. "Da una misurazione sul retro del rifugio, dove il vento non riesce a formare grandi accumuli, stimiamo due metri e cinque centimetri complessivi di neve al suolo. È una misurazione che potrebbe essere sbagliata, ma riteniamo di poco". I gestori si raccomandano di non raggiungere il rifugio. La fotogallery è pubblicata da loro su Facebook.

Rifugio Selleries bloccato dalla neve - 4 marzo 2024

Il resoconto del meteorologo su Facebook

"La perturbazione atlantica - spiega su Facebook il meteorologo Andrea Vuolo - si sta gradualmente spostando verso sud con le ultime precipitazioni relegate ai settori settentrionali e occidentali del Piemonte, ancora a carattere di rovescio a ridosso delle aree alpine dal Cuneese al Verbano-Cusio-Ossola e con quota neve in graduale aumento oltre i 1.000-1.300 metri. Entro la tarda mattinata avanzeranno parziali schiarite a partire dalle aree orientali della nostra regione a cui seguirà un generale rialzo delle temperature, fino a 12-15° gradi sui settori pianeggianti e collinari del Piemonte. Nelle ultime 36-48 ore le precipitazioni sono state davvero molto intense su tutta la regione con accumuli generalmente compresi tra 40 e 90 millimetri in pianura e picchi prossimi ai 150-200 millimetri sulle aree di bassa montagna e sui settori pedemontani occidentali e nordoccidentali maggiormente esposte al flusso di scirocco in quota, specie tra valli di Lanzo, Canavese e Biellese. Diversi disagi di tipo idrogeologico e idraulico sono segnalati tra Alessandrino, Astigiano, Torinese, Biellese, alto Vercellese, Novarese e Verbano-Cusio-Ossola per colate di fango, smottamenti e per locali allagamenti, anche a seguito di alcune esondazioni di rii e torrenti secondari. Tanta tanta neve sulle aree alpine del nostro Piemonte, con il manto nevoso che cresce esponenzialmente soprattutto sopra i 1.000 metri di quota: gli accumuli al suolo hanno ormai superato ovunque i 100-150 centimetri sopra i 1.500 metri, dal Cuneese al Verbano-Cusio-Ossola, con picchi di oltre 200-250 centimetri dalle valli del Pinerolese alla val Formazza sopra i 2.000 metri e addirittura fino ad oltre 300 centimetri sopra Macugnaga".

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