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Cronaca

Mirafiori, Nizza Millefonti, Parella: le origini dei nomi dei quartieri di Torino (Parte settima)

Dov'era il castello di Mirafiori? Che cos'erano le mille fonti? Qual è l'origine di Cascina Parella? Le storie e le cuirosità sui nomi dei quartieri di Torino

Settima puntata con le storie dei quartieri di Torino, i 32 principali (centro escluso), spiegate attraverso i nomi che usiamo tutti i giorni. In ordine alfabetico, una sorta di esplorazione dei borghi di Torino, di cui vi raccontiamo le storie che li hanno fatti nascere e, soprattutto, che ne hanno determinato il nome.

Ogni quartiere ha un suo nome e una sua storia che ogni torinese dovrebbe conoscere, noi ve le raccontiamo.

Mirafiori

Oggi è suddiviso in due quartieri distinti, Mirafiori Nord e Sud, ma la storia, soprattutto del nome, è la stessa. La parte a ovest fu nel Duecento abitata da alcuni monaci benedettini cistercensi, qualche decennio dopo fu eretta la fortificazione del Drosso, al confine con Beinasco. Il nome Mirafiori deriva dal Castello di Miraflores (o Millefiori), di cui oggi restano solo le fondamenta: fu fatto costruire nel 1580 sulle rive del Sangone, sui resti di una villa detta La Pellegrina, rivenduta ai Savoia. Il castello, con tanto di giardini fioriti, fu un dono di Carlo Emanuele I alla moglie Caterina d'Asburgo e di Spagna (per questo il nome in spagnolo), nel 1585. Il declino della tenuta iniziò nel '600, quando i Savoia si trasferirono a Venaria, e finì nell'Ottocento, con l'abbandono di Bela Rosin e la costruzione del mausoleo a lei dedicato alla sua morte.

Nizza Millefonti

La storia di questo quartiere nella periferia sud di Torino inizia nel Seicento, con l'ampliamento della città oltre la barriera doganale che c'era dove ora sorge piazza Carducci, e che all'epoca prendeva il nome dalla via che dal centro di Torino portava alla strada per la costa francese: “Barriera Nizza”. Nella zona vi erano dei piccoli mulini sul Po, da cui le Molinette, e in tempi remoti anche moltissime sorgenti sotterranee connesse al fiume: le mille fonti, appunto.

Parella

Situato nella periferia ovest della città, borgata Parella ha una storia che risale al Medioevo. Tra le cascine della zona ce n'era una costruita per la famiglia Conterno ma nel '400 acquistata e ampliata da dei nobili canavesani, i marchesi San Martino di Parella. Della Cascina Parella, passata poi ai Savoia e infine ai Mergozzo, resta solo l'arco di ingresso, il resto è stato demolito negli anni Sessanta, ma nel 1556 qui dimorò anche Nostradamus.

(Nella foto, Barriera Nizza-Piazza Carducci a inizio '900, l'arco d'ingresso di Cascina Parella e il Mausoleo di Bela Rosin)

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