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Cronaca

Scopriamo i quartieri: intervista a Massimo Guerrini, presidente della circoscrizione Uno

Massimo Guerrini è il presidente della Circoscrizione Uno, che comprende i quartieri Centro e Crocetta. Rivolgiamo a lui alcune domande sui problemi di queste zone, facendo un piccolo bilancio di questi anni

È la Circoscrizione con più storia: il centro storico di Torino, con i suoi palazzi aulici e i suoi monumenti. Ma comprende anche la Crocetta, tradizionalmente una delle zone più benestanti della città. Presidente della Circoscrizione Uno è Massimo Guerrini, al quale rivolgiamo alcune domande sull’operato svolto in questi anni da presidente.

Presidente Guerrini, siamo quasi al giro di boa del suo mandato. Può spiegarci su cosa avete lavorato principalmente?

Noi nella Circoscrizione Uno abbiamo un lavoro diverso da quello delle altre zone della città. Infatti, questo territorio ha delle caratteristiche particolari, che la maggior parte delle Circoscrizioni non hanno; sul nostro territorio insistono cioè tutta una serie di persone con richieste molto diverse. In primis i residenti, poi i 2/3 di tutte le attività commerciali e terziarie della città, (con moltissimi bar e ristoranti), poi ancora gli altri cittadini, che vengono in centro e che hanno richieste e diritti. Mettere insieme queste persone con le loro esigenze è difficilissimo: per fare un esempio, il residente vorrebbe la Ztl, a causa del costante traffico, i commercianti e chi abita altrove invece no. Questa è la grande sfida che stiamo cercando di affrontare.

Lei accennava al problema del traffico. Quali soluzioni state adottando?

Un tema sul quale si sta lavorando da tempo sono le varianti urbanistiche. I cittadini esterni alla nostra Circoscrizione chiedono la possibilità di parcheggiare facilmente, ma i residenti e meno che mai i commercianti sono contrari a soluzioni come i box interrati.

E qual è la vostra posizione in merito?

Faccio l’esempio di piazza Solferino. Abbiamo insistito molto su questo progeto, e ne è venuta fuori una bellissima realtà, con una piazza totalmente rifatta e l’eliminazione dei “giandujotti” di Atrium. Il coinvolgimento di un operatore privato consente di fare queste cose: capisco che un interrato dia fastidio, per i cantieri che sono impattanti sul territorio, ma dà ricchezza alla città.

Un altro problema molto sentito è la movida.

Sì, ed è una scommessa di difficile soluzione. In tutte le città del mondo c’è lo stesso problema: da un lato è richiesta, dall’altro i residenti la osteggiano per il rumore. Il problema è far convivere le diverse esigenze: c’è un regolamento di polizia urbana che deve essere applicato, e i locali devono poter esercitare ma rispettare le normative. Il problema, dunque, non è movida si o no, ma regolamentarla in modo che non ci sia disturbo ai terzi.

Per il futuro quali sono i vostri progetti?

Dobbiamo certamente cercare di vincere la scommessa con il Comune per la manutenzione del suolo. Noi ci tasseremo moltissimo, il prossimo anno, per la manutenzione di strade e marciapiedi: la messa in sicurezza del territorio non è meno importante della parte socio assistenziale; è vero che dobbiamo occuparci di anziani e disoccupati, ma nell’ordine delle priorità non è giusto che la manutenzione venga messa in secondo piano. È un servizio che dobbiamo erogare al cittadino.

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