Due condanne per la morte del piccolo Matteo Stornelli, di appena quattro mesi, rimasto coinvolto in un incidente stradale l'8 novembre 2013 a Caselle Torinese, proprio vicino all'aeroporto, e deceduto la settimana successiva.

Non è responsabile il solo conducente, un italiano di 47 anni residente a Strambino che quella notte guidava un furgone Fiat Ducato che aveva urtato un guardrail di tipo New Jersey mentre viaggiava nella direzione opposta rispetto a quella della Volkswagen Polo dei genitori del piccolo. Per lui il tribunale ha disposto una condanna a due anni e due mesi di reclusione.

Il tratto del raccordo tra l'aeroporto Pertini e la superstrada per Torino è però di competenza comunale e, secondo i magistrati (l'inchiesta era stata avviata dal pm Raffaele Guariniello), quello spartitraffico non avrebbe dovuto muoversi neanche nel caso fosse stato urtato. Per questa ragione è stato condannato anche un funzionario dell'ufficio tecnico del Comune di Caselle: per lui è stata disposta una pena di un anno e sei mesi con la sospensione condizionale.
 
L'impatto fu violento. Il neonato lottò tra la vita e la morte al Regina Margherita per cinque giorni, poi il suo cuore smise di battere. Secondo la procura (l'indagine fu avviata dal procuratore Raffaele Guariniello), il furgone viaggiava oltre i 50 chilometri orari quando andò a sbattere contro il blocco di cemento spostandolo nell'altra carreggiata. E, inoltre, lo stesso blocco non era integro o ben ancorato al suolo e per questo motivo finì nella corsia di marcia opposta.

Matteo abitava con la famiglia a San Maurizio Canavese. I genitori erano andati a prenderlo dai nonni, a Torino, e stavano tornando a casa quando il papà al volante si era trovato la strada ostruita dal guardrail in cemento spostato dal precedente incidente del furgone che viaggiava nella direzione opposta. Il piccolo era morto sul colpo nonostante fosse perfettamente ancorato con seggiolino al sedile posteriore. Sua madre rimase gravemente ferita.