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Cronaca

La procura in circoscrizione, i presidenti chiedono chiarezza

La procura di Torino si starebbe muovendo per stanare i "furbetti" delle circoscrizioni. Ma per la maggior parte dei presidenti non esisterebbe alcun caso

Nessuna paura: tutto regolare. Così i presidenti delle Circoscrizioni di Torino rispondono alla notizia emersa da una fonte giornalistica, in base alla quale la Procura di Torino si starebbe muovendo per cercare i “furbetti” dallo scontrino facile anche nei quartieri.  A Torino le Circoscrizioni sono dieci, e 240 sono i consiglieri complessivi. Un piccolo esercito, dunque.

“Ma non c’è da allarmarsi – afferma Marco Novello, presidente della circoscrizione Dieci – in Circoscrizione noi facciamo bene il nostro lavoro. Non esistono scontrini né fondi ai gruppi né rimborsi ai consiglieri, così come esistono in Consiglio Comunale. L’unica cosa prevista è il gettone di presenza. Oltre a quello, il consigliere che è lavoratore dipendente viene coperto da un fondo che va a risarcire i datori di lavoro”. Insomma, poche spese. E anche sugli orari dei consigli Novello chiarisce: “Da noi i consigli sono sempre stati convocati dopo le 18.00”. Una situazione che è uguale in quasi tutte le circoscrizioni.

"In via San Benigno e in corso Peschiera nessuna visita" dichiarano Nadia Conticelli e Daniele Valle, presidenti rispettivamente delle circoscrizioni Sei e Tre. Tranquillo il numero uno della Quattro Claudio Cerrato. "Siamo tranquilli - dichiara Cerrato da via Servais -. Se ci saranno ulteriori controlli ci faremo trovare a disposizione". "Stiamo organizzando i lavori consiliari con la massima attenzione, in modo che non si sovrappongano agli impegni lavorativi" ha aggiunto il presidente della circoscrizione Sette Emanuele Durante. Giorgio Rizzuto, presidente della Circoscrizione Nove, mantiene invece più riserbo, augurandosi che “Si faccia chiarezza, per poter lavorare sereni: questo clima è davvero pesante”.

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