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Cronaca

Suicidio capo ultrà della Juve, si è buttato da un viadotto della Torino-Savona

Raffaello Bucci il giorno prima era stato sentito come teste in procura sui legami tra 'ndrangheta e curva bianconera

Uno dei leader degli ultrà bianconeri dei "Drughi" si è suicidato buttandosi da un viadotto della Torino-Savona il giorno dopo il suo interrogatorio come testimone davanti ai pm sui legami tra tifo e malavita organizzata.

Raffaello Bucci, soprannominato Ciccio, quarantenne di San Severo, ha accostato con la sua auto lungo il viadotto nei pressi di Fossano (Cn) e si è buttato nel pomeriggio di giovedì. Mercoledì era stato sentito dal magistrato di Torino Monica Abbatecola come testimone nelle indagini che hanno portato all'arresto di 18 persone accusate di associazione mafiosa. 

La squadra mobile che conduce le indagini tenta di ricostruire tutti i movimenti e i contatti di Bucci nelle ore prima del suicidio. Nulla è stato trovato che possa giustificare la scelta di compiere il gesto estremo.

Bucci, da un anno, era diventato consulente per la sicurezza della biglietteria Juve. Gli investigatori sospettano che possa esserci un legame tra la sua morte e la vicenda per la quale è stato convocato in procura. Era un consulente esterno perfettamente al corrente della gestione dei biglietti e dei rapporti tra la squadra e i tifosi. Per questo i magistrati torinesi l’avevano convocato e ascoltato, non come indagato, ma come persona informata sui fatti in relazione all’indagine sul clan torinese dei Dominello, rappresentazione della ’ndrangheta a Chivasso

In settimana anche un'altra persona si sarebbe dovuta presentare in Procura non come indagata, ma come informata sui fatti. Invece del 52enne leader storico dei Drughi Geraldo Mocciola si sono perse le tracce, forse ha lasciato la città.

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