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Cronaca Villastellone

Inferno alla Lafumet di Villastellone. Il pensiero torna alla Thyssen

Lo scoppio, le fiamme, cinque operai, di cui quattro in gravi condizioni, ricoverati in ospedale: è il bilancio dell'incidente sul lavoro che è avvenuto alla Lafumet di Villastellone. Indaga Guariniello

A Villastellone ieri pomeriggio sono stati attimi di terrore per le esplosioni, seguite dalle fiamme e da un fumo molto alto. Cinque operai rimasti feriti, di cui quattro in gravi condizioni: questo il bilancio dell'incidente nell'azienda di recupero e bonifica fusti metallici. I feriti, secondo i medici, non corrono pericoli immediati di vita, ma nel capoluogo piemontese il pensiero è tornato alle tragiche giornate del rogo alla Thyssenkrupp del 2007 che uccise sette persone. E il procuratore Raffaele Guariniello, lo stesso pm che ha coordinato l'accusa al processo contro la multinazionale dell'acciaio, ha cominciato a indagare per disastro colposo e lesioni.

La fabbrica in cui è avvenuto l'incidente è Lafumet di Villastellone, un'azienda di 70 mila metri quadrati adibiti al recupero e al trattamento dei rifiuti industriali. Forse - questa è l'ipotesi formulata all'interno della ditta stessa - da un saldatore è caduta una scintilla che si è infilata in una canalina di scolo dove c'era del liquido infiammabile. "Ero a una decina di metri - racconta Abdellah El Kamari, 38 anni - quando ho sentito uno scoppio, ho visto il fuoco e sono scappato". Anche El Kamari è rimasto ferito, ma non in modo grave. A quattro colleghi è andata peggio: Hassan Karbouche, 38 anni, ha ustioni sul 20% del corpo; Ahmed Badreddine (42) Mustapha Ganfoudi (47) e Bechir Guizani (47), ne hanno per il 5%, ma c'è il timore che, oltre ai politraumi provocati dall'esplosione, abbiano respirato sostanze tossiche (in un caso i sintomi sono evidenti). Fra il materiale trattato, per esempio, c'era del solfato al nitro.

Il primo segnale che qualcosa era accaduto è stato uno scoppio a cui ne sono seguiti altri. Alcuni operai hanno tentato di circoscrivere le fiamme usando gli estintori del reparto ("così come ci è già capitato di dover fare in passato", raccontano); qualcuno ha cercato la strada per l'uscita ma è rimasto bloccato dal fumo fino all'arrivo dei soccorritori. I Vigili del fuoco sono arrivati d'urgenza sul posto con 14 squadre, i Carabinieri hanno svolto le indagini, i tecnici dell'Arpa hanno verificato i danni per l'ambiente. "I campionamenti dell'aria hanno escluso impatti significativi", riferisce l'assessore regionale Roberto Ravello, che ha manifestato "vicinanza" alle persone colpite e alle famiglie.

Alla Lafumet non è il primo incidente che si verifica. Già nel 2003 si era scatenato un vasto incendio in un deposito di vernici. Nel corso degli anni sono successi episodi analoghi, sia pure di minore gravità. Simone Demichelis, rappresentante sindacale per la Fim-Cisl, ha detto che mancano procedure precise per i casi di emergenza. "Gli estintori ci sono e funzionano, ma tutto viene lasciato alla buona volontà dei lavoratori. Abbiamo già segnalato la questione, ma l'azienda non ci ha dato alcuna risposta". "Sulla sicurezza - ha risposto Sergio Marchiaro, l'amministratore - non abbiamo mai lesinato nulla. E da tempo stiamo procedendo alla modernizzazione degli impianti. La sicurezza non basta mai. In ogni caso voglio elogiare i lavoratori che, nell'emergenza, si sono comportati in modo ineccepibile". (Ansa)

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