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Martedì, 19 Marzo 2024
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“I”, la mostra-mistero al Museo del Cinema: dedicata ad uno spettatore alla volta

Alla Mole arriva l'evento tutto da decifrare, tra Jules Verne e la fabbrica di cioccolato. Ecco come partecipare

C'è un po' di cioccolato, una buona dose di mistero e molto del concetto di moderno egoismo nella nuova mostra-progetto che inaugurerà il 5 novembre alla Mole Antonelliana, negli spazi del Museo del Cinema. Un evento che riesce a catturare l'attenzione anche in un mondo, quello dell'arte contemporanea, che ha paradossalmente abituato a sorprendere e stupire.

L'artista dietro a tutto ciò è Alvaro Urbano: nato a Madrid nel 1983, vive in una città dove l'arte e i giovani sono protagonisti come Berlino. La mostra che inaugura il 5 novembre, nei giorni dell'arte contemporanea in città, si chiama invece “I”, come io in inglese, e mai nome fu più sintetico eppure esplicativo.

In questo progetto, infatti, l’idea di “mostra personale” viene completamente ribaltata, passando dall'esposizione delle opere di un artista a una mostra destinata a un solo spettatore alla volta.

L’evento è quindi a numero chiuso, chiusissimo: per essere uno dei 40 candidati a diventare l'unico fruitore della mostra bisogna prenotarsi con una mail all'indirizzo info@tretigalaxie.com da mandare giovedì 27 ottobre dalle 8 alle 20; non importa il testo della mail, purché l'oggetto del messaggio sia “SOLO SHOW” (maggiori dettagli in rete e su Facebook).

Successivamente, individuati i 40 candidati, il meccanismo è simile a quello del libro (e poi due volte film) “La Fabbrica di Cioccolato” di Roald Dahl. L'unico spettatore ammesso alla mostra sarà infatti individuato attraverso la distribuzione di tavolette di cioccolato ai 40 candidati, una delle quali conterrà le indicazioni per accedervi. Dettaglio per i golosi: le tavolette sono state fornite da una delle cioccolaterie più note di Torino, quella di A. Giordano.

Il fortunato, come nelle escape room che tanto piacciono ai torinesi, si troverà quindi di fronte a un altro mistero, ovvero la mostra stessa. Il titolo “I”, oltre a essere la forma inglese di “io” e a far riferimento al numero 1, è infatti anche l’ultima lettera del crittogramma, il messaggio cifrato scritto con un alfabeto di antiche rune islandesi, trovato dal Professor Otto Lidenbrock, il personaggio principale del romanzo “Viaggio al centro della terra” di Jules Verne.

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