rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Fenestrelle

La Grande Muraglia Piemontese, il monumento simbolo della provincia di Torino

Dal 1999 la Provincia di Torino ha scelto un suo monumento simbolo, la seconda costruzione militare antica al mondo dopo la Grande Muraglia Cinese

Il monumento simbolo di Torino è la Mole Antonelliana, lo sanno tutti. Che il monumento simbolo del Piemonte sia la Sacra di San Michele grazie a una legge apposita è decisamente meno noto. Ma sono probabilmente pochi coloro che sanno che il monumento simbolo della provincia di Torino è il Forte di Fenestrelle, per via di una decisione ufficiale del consiglio della ex Provincia (oggi Città Metropolitana) il 12 gennaio 1999.

Il forte (per meglio dire la fortezza, visto che è un insieme di costruzioni ininterrotte) di Fenestrelle, in Val Chisone, è un complesso fortificato composto da 3 forti (delle Valli, Tre Denti e San Carlo) e 7 ridotte (fortificazioni minori), uniti e indipendenti fra loro, collegati da spalti, bastioni, scale e da 28 risalti (postazioni per l'artiglieria): la sua superficie complessiva è di 1.350.000 mq. La struttura si sviluppa in totale per oltre 3 chilometri, su un dislivello di 635 metri. A unire le varie parti ci sono due lunghe scalinate: la scala esterna è quella Reale perché veniva usata dal re nelle visite ufficiali e ha 2500 scalini; quella interna è la “Scala Coperta”, perché permetteva di raggiungere tutti i forti che compongono la struttura senza dover mai uscire, ed è composta da 3996 scalini, dato che ne fa la scalinata coperta più lunga d'Europa.

Non è l'unico primato del Forte di Fenestrelle: oltre a essere la costruzione fortificata settecentesca di chiusura valle più grande ancora esistente del mondo, è anche la seconda costruzione militare antica in termini di lunghezza complessiva, più corta solo della Grande Muraglia Cinese. Per la sua struttura, infatti, è soprannominata proprio la Grande Muraglia Piemontese. Eppure le prime costruzioni qui sono state fatte dai francesi, quando ancora la Val Chisone e la Val di susa facevano parte del regno di Francia. Dal 1690, il sovrano francese Luigi XIV (il Re Sole) fece costruire le prime ridotte seguendo i consigli del suo generale a capo dell'esercito contro il Ducato di Savoia: era Nicolas de Catinat, che trascorse con le truppe l'inverno 1693-94 nella zona oggi nota come Pracatinat. Catinat aveva compreso l'importanza strategica di una fortificazione militare di difesa al confine, ma nel corso della guerra di successione spagnola i Savoia riuscirono a prendere possesso di quelle valli, assegnate ufficialmente ai Savoia con il trattato di Utrecht del 1713.

Vittorio Amedeo II, nuovo sovrano del territorio, decise di affidare all'architetto e ingegnere militare Ignazio Bertola il compito di realizzare una fortezza di controllo. Tra occupazioni napoleoniche e rallentamenti vari, i lavori iniziati nell'estate 1728 furono ultimati solo nel 1850, con una lunga pausa dal 1793 al 1836.

Ad ogni modo la Fortezza non è mai davvero servita come opera di difesa di confine, a parte qualche combattimento minore con le truppe napoleoniche e fino a uno scontro durante la seconda guerra mondiale, nel luglio del 1944, tra partigiani e truppe nazifasciste. Più che altro, il suo uso fu come carcere per i prigionieri politici o caserma per le truppe, anche se una teoria revisionista (già ampiamente ridimensionata dai documenti storici) ne teorizza l'uso come “campo di concentramento” per i prigionieri borbonici che si opponevano all'Unità d'Italia.

Finita la seconda guerra mondiale, dal 1946 il Forte era divenuto ormai antiquato come struttura militare, e fu quindi abbandonato. Lasciato in balia del degrado, depredato di qualunque cosa potesse essere portata via – comprese porte, infissi e travi in legno –, è stato rimesso in sesto dai primi anni '90 grazie al lavoro dell'Associazione Progetto San Carlo, in seguito è arrivato il sostegno finanziario della Provincia di Torino, che nel 1999 ha scelto il forte di Fenestrelle come monumento simbolo ufficiale.

(Foto della fortezza di Alessandro Vecchi, licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Grande Muraglia Piemontese, il monumento simbolo della provincia di Torino

TorinoToday è in caricamento