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Cronaca

Torino e Somalia più vicine con il gemellaggio per evitare le stragi in mare

Il gemellaggio proposto farebbe da apripista a una politica sull'immigrazione volta risolvere il problema profughi in loco, aiutando le popolazioni a casa loro e impedendo di fatto i flussi migratori e la stragi in mare

Una gemellanza tra Torino e lo Stato del Puntland in Somalia per prevenire il massacro dei profughi in mare e aiutare in loco le popolazioni somale in difficoltà. La proposta arriva dritta dritta da Fratelli d'Italia, durante la conferenza tenutasi stamane a Palazzo Civico a cui ha partecipato il governatore della regione Guardafui (Somalia) Mohamed Abdulkadir e il fotoreporter Alberto Alpozzi, inviato di guerra nella missione anti-pirateria in Corno d'Africa e autore del libro di ricerca sul faro "Francesco Crispi" a Capo Guardafui.

Un'emergenza, quella dei profughi, che ha visto il Comune di Torino - attraverso il progetto Sprar - e la Prefettura stanziare circa 80 milioni di euro solo per l'accoglienza e l'aiuto dei migranti sul territorio piemontese. "L'immigrazione di massa non è la soluzione giusta - ha dichiarato il consigliere Maurizio Marrone -. Bisogna pensare a una politica di prevenzione attraverso una cooperazione internazionale che aiuti le famiglie a risolvere i problemi in loco, soprattutto per impedire le stragi che si verificano in mare".

Aiutare gli africani in Africa, in parole povere. Nel pomeriggio il governatore Mohamed Abdulkadir ha incontrato il sindaco Piero Fassino, al quale è stata proposta una gemellanza con la Regione Guardafui, nello Stato del Puntland, in Somalia. Una collaborazione che "potrebbe fare da apripista per una politica sull'immigrazione più sensata, per stroncare i flussi migratori alla radice e impedire le stragi".

"L'Italia è la mia seconda casa - ha detto il governatore Mohamed Abdulkadir -. Quando vengo qui sono sempre accolto nel migliore dei modi. Abbiamo una storia importante alle spalle che ci accomuna e ci lega".  La ricostruzione della Somalia e della sua economia è ancora timida e allo stadio larvale e, se da una parte gli stati del nord sono riusciti a migliorare le loro condizioni di vita, le popolazioni del sud sono ancora preda di guerriglie civili alle quali si aggiunge il terrorismo di matrice islamica. "La nostra però è anche una terra ricca di opportunità - conlude Mohamed in un italiano misto all'inglese - dove si può essere anche turisti".

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