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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Commedie all'italiana" ambientate a Torino: le 5 pellicole più significative

Tra i tanti film girati o ambientati sotto la Mole ci sono anche le tipiche "commedie all'italiana". Ecco i 5 film più famosi di questo genere

La commedia, nel nostro Paese, è uno dei generi più importanti del panorama cinematografico italiano, da sempre. Che si tratti di opere di grandi autori, di film diventati di culto per l'affetto del pubblico o di perle poco conosciute, il cinema di commedia offre quello che si definisce uno spaccato della nostra società, ma con uno stile peculiare a livello mondiale tanto da meritarsi la definizione di “commedia all'italiana”.

Torino, ambientazione di molti film di ogni genere, è stata più volte il set di commedie all'italiana, quasi sempre con personaggi di origini meridionali immigrati al Nord. Abbiamo scelto i 5 film più famosi, da rivedere a casa per provare a scoprire vie e palazzi della nostra città in un'altra epoca e con un altro punto di vista.

Al bar dello sport (Francesco Massaro, 1983)

I protagonisti del film sono Lino Banfi, pugliese immigrato a Torino, e Jerry Calà, il “Parola” che si esprime solo a gesti e che fa vincere a Lino il 13 al Totocalcio grazie al segno 2 in Juventus-Catania. Tra le location torinesi spicca Porta Palazzo, dove Banfi lavora “sotto” il banco del pesce (con le finte scariche elettriche...), ma si vedono anche la Mole, piazza San Carlo, la Galleria San Federico e via Barbaroux.

Bianco, Rosso e Verdone (Carlo Verdone, 1981)

In quello che forse è il più divertente film di Carlo Verdone c'è un'intera famiglia che parte da Torino verso Roma, con i piccoli Anton Giulio e Anton Luca, mamma Magda e papà Furio, il famoso personaggio logorroico e pedante, che si informa anche sul banco della macelleria scelto dalla moglie per il prosciutto. Solo una immagine panoramica dai Cappuccini verso piazza Vittorio si vede nell'episodio torinese, oltre a un'anonima via (probabilmente a Roma) dove Furio mette in discussione il metodo di carico del bagagliaio della moglie.

E adesso sesso (Carlo Vanzina, 2001)

Anche questo film dei fratelli Vanzina è a episodi, ma in questo caso distinti: nel secondo, intitolato “Venere Nera”, Romeo (Adolfo Margiotta) è un operaio dell'automobile che si innamora di una prostituta. In questo caso della nostra città si vedono alcuni palazzi di un quartiere popolare non meglio identificato.

Mimì metallurgico ferito nell'onore (Lina Wertmüller, 1972)

In questo film è Giancarlo Giannini l'operaio del sud (catanese) emigrato a Torino dopo aver rifiutato di dare il proprio voto a un mafioso. Al nord Mimì intreccia una relazione con Fiorella, lombarda interpretata da Mariangela Melato. Il suo arrivo nella nebbia è forse a Porta Nuova, mentre sicuramente riconoscibili sono piazza San Carlo, Porta Palazzo e il Valentino.

Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa (Marcello Fondato, 1970)

Meno nota degli altri film, questa pellicola è liberamente ispirata alla vita di Maria Campi (nel film Maria Sarti, interpretata da una bellissima Monica Vitti), la diva del varietà che inventò “la mossa”, il rapido e provocatorio (per l'epoca) movimento d'anca. Maria (divenuta famosa per la sua versione della canzone popolare Ninì Tirabusciò) si trasferisce da Roma a Torino, dove ha una relazione con un ufficiale dell'esercito.

(Fonte foto: YouTube)

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