Thyssen, i familiari delle vittime: "In Germania per avere giustizia"
Per il decennale, una settimana di eventi sulla sicurezza
"Andremo in Germania a chiedere giustizia". Lo annunciano i genitori e i familiari dei 7 ragazzi che, nella tragica notte del 6 dicembre 2007, nel rogo della Thyssen Krupp, persero la vita. "Non appena si sarà formato il governo - afferma Rosina Platì, mamma di Giovanni De Masi che morì a soli 26 anni -, andremo a chiedere il motivo per cui i due responsabili tedeschi dell'azienda sono a piede libero anziché in galera".
Si dice che il tempo addolcisca i ricordi più brutti ma nonostante siano trascorsi dieci anni dalla sciagura di corso Regina Margherita, il dolore è ancora lancinante ed è leggibile sui volti dei familiari di Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino.
Una ferita ancora aperta
L'amministratore delegato Harald Espenhahn, condannato a 9 anni e 8 mesi, e il dirigente Gerald Priegnitz, per lui 6 anni e dieci mesi, di fatto, mentre il direttore dello stabilimento Daniele Moroni, l'ex direttore Raffaele Salerno, il dirigente Marco Pucci e il responsabile della sicurezza Cosimo Cafueri, stanno scontando in Italia la loro pena, sono ancora in libertà nel loro paese. "Ci appelleremo anche al ministro della Giustizia Orlando - continuano - affinché interceda con il suo collega in Germania, per l'esecuzione della pena. Noi speriamo che i responsabili vadano in galera" .
E il Comune di Torino sosterrà la volontà di familiari di recarsi in Germania. "La città oltre a realizzare un memoriale al cimitero per ricordare i sette ragazzi tragicamente scomparsi - ha detto Marco Giusta, assessore del Comune -, sarà al fianco dei genitori che vorranno recarsi in Germania per chiedere che sia fatta giustizia. Finché ci saranno degli assassini in giro, con il sangue sulle mani, la questione e la ferita resteranno sempre aperte".
Già perché a chi chiede ai familiari delle vittime, se i risarcimenti per la tragedia ci sono stati, la risposta che arriva è sempre la stessa: "Non esiste cifra che risarcisca la perdita di un figlio. Quello che può darci un po' di pace è la certezza che chi ha sbagliato paghi".
Una settimana di eventi
In occasione del decennale della tragedia Thyssen, Sicurezza e Lavoro organizza a Torino, dal 4 al 18 dicembre, la Settimana della Sicurezza per la promozione della cultura della salute, della sicurezza, dei diritti e della prevenzione, in particolare tra i giovani. Convegni, incontri, mostre fotografiche ed eventi sportivi, tra cui - il 16 dicembre, al Campo del Cit Turin - un atteso incontro di calcio tra amministratori comunalie giornalisti.