Borgo San Paolo nelle mani di falsi agenti della polizia municipale
Alcuni anziani avrebbero denunciato la scomparsa di averi dalla propria casa. Le vittime sono persone che vivono da sole. A denunciare il caso anche la circoscrizione Tre
Non si fermano i casi di truffe nella città di Torino. Dai falsi postini si è passati nel giro di pochi mesi ai falsi addetti di luce e gas fino ai “presunti poliziotti". Le raccomandazioni e gli inviti alla prudenza, insomma, non bastano mai, anche se è pure vero che la fantasia dei truffatori a volte non ha davvero limiti.
Ne sanno qualcosa alcuni anziani residenti di corso Racconigi e via Monginevro, nel quartiere borgo San Paolo, ennesime vittime di un raggiro che porta la firma di falsi agenti della polizia municipale. Persone che riescono ad abbindolare i pensionati che vivono soli e che con svariati trucchi ottengono il pass per introdursi facilmente fin dentro gli appartamenti. Stando a quanto riferito dalle vittime i finti civich attenderebbero il pollo da spennare fuori dall'edificio in cui abita. Addosso una divisa identica, o quasi, a quella originale. Il difficile, però, è riconoscere il vero dal falso.
“Ti fermano, sanno il tuo nome e ti dicono che sono stati allertati dai vicini – spiega un anziano che preferisce rimanere nell'anonimato -. Ti raccontano di presunti furti avvenuti nel palazzo e ti chiedono di entrare in casa”. Una volta dentro il gioco è fatto. Gli agenti chiedono al pensionato di turno di controllare se i soldi sono al loro posto e così facendo lo costringono a tirare fuori dalla cassaforte la pensione o altri preziosi. Poi si passa alle minacce e persino alle botte se è il caso. E per l'anziano diventa impossibile chiedere aiuto.
I rapinatori, una volta conquistato il bottino, scappano raggiungendo il complice fuori dall'edificio. Gli astuti delinquenti non avrebbero ancora un nome ed un cognome. Ma sulle loro tracce è attiva da giorni la polizia municipale di zona. ”Invitiamo le persone che sono state raggirate da estranei a denunciare il caso alle forze dell'ordine – dichiara il presidente della Tre Daniele Valle -. Inoltre ricordiamo di non aprire a nessuno a meno che le persone in questione non siano in possesso di un tesserino identificativo”.