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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Il bar del Palazzo di Giustizia sarà gestito da ex detenuti

La concessione durerà sei anni

Il bar del Palazzo di Giustizia sarà affidato ad ex detenuti. Questo è l’obiettivo del Protocollo d’intesa appena siglato fra Città di Torino, Corte d’Appello, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Provveditorato Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Procura Generale della Repubblica, Garante dei Diritti delle Persone private della libertà e Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.

" Il Comune di Torino, nei prossimi mesi, - ha detto la sindaca Chiara Appendino - assegnerà in concessione a uso commerciale il locale bar, di sua proprietà, con una procedura di evidenza pubblica riservata a cooperative sociali, il cui scopo sia l'integrazione sociale e professionale delle persone detenute ed ex detenute". 

Reinserimento per chi ha già scontato la pena 

 Il reinserimento lavorativo nei locali di proprietà comunale adibiti a bar e ristorazione all’interno del Palazzo di Giustizia di soggetti detenuti e di persone condannate che hanno già scontato la pena. Questo è l’obiettivo del Protocollo d’intesa appena siglato fra Città di Torino, Corte d’Appello, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Provveditorato Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Procura Generale della Repubblica, Garante dei Diritti delle Persone private della libertà e Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.

La concessione durerà sei anni, rinnovabile, e per l’aggiudicazione dello spazio, oltre a valutare l’offerta economicamente più vantaggiosa, sarà anche presa in considerazione la proposta progettuale più interessante, che tenga conto della formazione del personale e della ricaduta culturale sulla cittadinanza.

Nell’accordo viene riservata, in via sperimentale, almeno per i primi due anni di avvio del servizio, una porzione di circa 60 mq del locale bar esclusivamente a iniziative di carattere non commerciale, che verranno individuate in collaborazione con il Garante cittadino delle persone private della libertà. Le attività saranno orientate a progetti culturali artistici e formativi che permettano di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei diritti delle persone private della libertà personale e della umanizzazione della pena detentiva.

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