E-mail minacciose di un papà separato, rafforzata la sicurezza fuori dal tribunale di Ivrea
L'uomo è indagato dalla procura di Milano e ha ricevuto una diffida. Tra i destinatari anche il procuratore capo
Pubblici ministeri, giudici e personale del tribunale di Ivrea nel mirino di un papà separato che negli ultimi giorni ha inviato una serie di e-mail minacciose.
Ma nel suo mirino sono finiti anche avvocati, professionisti, periti, medici e assistenti sociali.
Per l'uomo, 40 anni, è stata già emessa una diffida affinché non si avvicini all'edificio, fuori da cui è stata aumentata la presenza di forze dell'ordine.
La storia è quella di una separazione non consensuale e dell'affidamento di un figlio.
Alcuni mesi fa il tribunale di Ivrea aveva deciso di ridurre i giorni in cui il padre può vedere il bambino e portarlo a casa con sé.
Pochi giorni dopo il verdetto dei giudici è arrivata la prima e-mail, più blanda.
Col passare del tempo arrivano altri messaggi, sempre più minacciosi: "Dovete morire".
Tra i destinatari c'è anche il procuratore capo del tribunale, Giuseppe Ferrando.
Sulla vicenda indaga la procura di Milano, responsabile per competenza visto che le persone offese sono giudici piemontesi.
Di persona l'uomo, che spesso ha frequentato il tribunale, non si è mai dimostrato minaccioso o pericoloso.