rotate-mobile
Cronaca Falchera / Via Germagnano

Devastata sede Enpa: Fassino si impegna ma dal canile chiedono i fatti

Il primo cittadino ha già contattato il Prefetto per far aumentare il controllo delle forze dell'ordine in quell'area. Ma ormai è tutto devastato e dall'Enpa si chiedono dove fossero le istituzioni mentre la struttura era vandalizzata

Non è passata inosservata la devastazione della sede Enpa di via Germagnano avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì. Le dure accuse mosse da chi quella struttura la vive ogni giorno, accompagnate da immagini di una follia consumata da qualcuno che come obiettivo sembrava avere solo il far ingenti danni, hanno smosso politici, associazioni, tanti animalisti e cittadini, e anche il sindaco di Torino, Piero Fassino. Il primo cittadino ha parlato di "episodi che non possono essere tollerati" e che ha già chiesto al Prefetto di concordare con le forze dell'ordine una più intensa attività di controllo e presidio del territorio, con l'obiettivo di assicurare la legalità in quell'area, più volte interessata da episodi che, secondo l'Enpa, erano più che campanelli d'allarme per quello che poi è effettivamente successo.

Il Comune di Torino, tramite il sindaco Fassino, si è preso l'impegno di fornire un aiuto concreto e immediato agli operatori dell'Enpa. Cosa ne sarà degli animali che dopo il raid si sono trovati a non avere più un posto in cui stare? Lo stesso primo cittadino dà rassicurazioni su questo: "Sarà il canile cittadino a ospitare gli animali attualmente senza rifugio". Ma non solo. L'amministrazione, visto quanto successo, si sente impegnata a sostenere l’associazione con la ricerca di risorse che consentano di riprendere l'attività in una nuova sede. Sì, il futuro sarà in una nuova struttura, lo hanno annunciato gli stessi gestori, stanchi di dover lottare ogni giorno pur di non abbandonare quella che era diventata la loro seconda casa in via Germagnano.

Per le prossime settimane è prevista una intensificazione dei controlli diretti e continui sul campo e il potenziamento dell’attività della postazione fissa del Nucleo Nomadi della Polizia municipale all’interno degli uffici Amiat di via Germagnano, anche questi più volte presi di mira e vandalizzati. A poco sono serviti però fino a oggi gli interventi comunali: dal 2013 sono stati ampliati i metri quadrati di strada asfaltata che portavano alla sede Enpa e posizionate barriere con rete metallica e cancellate.

Le promesse questa volta però non tranquillizzano l'Enpa. Da via Germagnano si pongono molte domande. "Cosa facevano le istituzioni mentre gli assalti dei mesi scorsi venivano denunciati? Dove erano le forze dell’ordine mentre i rom spaccavano il canile e il laboratorio dove esseri innocenti trovavano cure e ripari dalla malattia e dalla crudeltà dell’uomo?”. I danni ingenti rischiano di far completamente morire la struttura, nonostante il sostegno di moltissime persone e delle promesse dall'amministrazione. “Chiediamo seri provvedimenti contro i vandali - dicono ancora - e contro chi doveva tutelare il lavoro benefico di Enpa dagli uffici che ci governano, chiediamo che le istituzioni diano delle risposte, insieme a delle scuse, e che si tirino su le maniche affinché Enpa Torino non chiuda”

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Devastata sede Enpa: Fassino si impegna ma dal canile chiedono i fatti

TorinoToday è in caricamento