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Cronaca

Molinette, scoperta a Torino la disgnosi precoce della SLA

Lo studio dimostra per la prima volta la possibilità di diagnosticare in anticipo la SLA mediante un semplice esame di tomografia ed emissione di positroni con un tracciante analogo al glucosio, utilizzato spesso dai centri di Medicina Nucleare

Diagnosticare la SLA in anticipo non è più un miraggio. A dirlo è uno studio tutto italiano che muove i suoi primi passi proprio da Torino.

Alla base vi è, infatti, la collaborazione fra il dottor Marco Pagani (ricercatore dall’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Roma), il professor Adriano Chiò (direttore del Centro Esperto SLA dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e della Scienza e Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino) e la dottoressa Angelina Cistaro (ricercatrice del Centro PET IRMET di Torino).

Lo studio dimostra per la prima volta la possibilità di diagnosticare in anticipo la SLA mediante un semplice esame di tomografia ed emissione di positroni con un tracciante analogo al glucosio, utilizzato spesso  dai centri di Medicina Nucleare.

Questo passo rappresenta un importante sviluppo nella diagnosi precoce della malattia. Infatti, finora la SLA poteva essere diagnosticata esclusivamente attraverso l’indagine clinica e con il supporto di metodiche neurofisiologiche e pertanto richiedeva un lungo periodo di osservazione, che poteva arrivare ad un anno. L’accelerazione e la maggiore accuratezza della diagnosi di SLA sono fondamentali sia per lo sviluppo di nuove terapie che di cure sperimentali.

Nello studio sono stati coinvolti 195 pazienti afferenti al Centro SLA delle Molinette di Torino, che sono stati confrontati con 40 soggetti con assenza di patologie del sistema nervoso centrale.

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