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Cronaca Borgo Vittoria / Via Guglielmo Reiss Romoli

Indagati i titolari di sette demolizioni, rivendevano i veicoli radiati

Auto verso l'Africa

Sette persone indagate, in stato di libertà, per falso in atto pubblico e traffico di rifiuti. E’ il risultato dell’indagine, partita a giugno, dagli agenti del Nucleo Sequestri e Rimozioni della polizia municipale. Effettuando controlli sulla filiera dei veicoli consegnati alle aziende di demolizione, gli agenti hanno scoperto un traffico illecito che aveva le sue basi nella zona Nord di Torino.

Gli investigatori della Municipale hanno rilevato che i demolitori si facevano pagare la radiazione e la demolizione dei veicoli dai legittimi proprietari per poi rivenderli, interi, a cittadini stranieri. Nei diversi siti, sono stati controllati dai vigili oltre 200 veicoli, molti senza targa.

Denunce sette demolizioni

Dagli accertamenti undici risultavano cancellati d’ufficio, due non si trovavano nel luogo di sequestro, tre sono risultati di provenienza furtiva, due con provvedimento di fermo fiscale attivo, uno veicolo colpito dalla legislazione antimafia, 53 veicoli risultavano avere le caratteristiche del rifiuto, perché radiati da oltre sessanta giorni per l’esportazione verso Paesi extra Unione Europea. Complessivamente sono stati 69 i veicoli recuperati, tutti in attesa di essere spediti con container nei Paesi centroafricani.

Nel corso dei controlli è stato indagato anche un pluripregiudicato, già all’attenzione della Dia di Catanzaro). Si tratta del titolare di una demolizione in città e affittuario di un terreno a uso agricolo in via Reiss Romoli, in cui sono stati trovati centinaia di veicoli e container pieni di materiali destinati ad essere spediti in Africa via nave. All’interno delle auto sono stati, inoltre, stipati televisori, giocattoli, elettrodomestici e poi caricati su un carro attrezzi e spinti a mano in un container, in modo da sfruttare tutto lo spazio disponibile.

C’è ancora il sospetto, inoltre, che parecchie aziende spediscano in Africa rifiuti per i quali siano già stati pagati i contributi per lo smaltimento Raee. Per questo aspetto le indagini sono ancora in corso. Uno di questi luoghi, in via Cigna, posto sotto sequestro giudiziario, era stato dato alle fiamme un mese dopo i controlli della municipale, nonostante fosse già stata svuotata la maggior parte del magazzino.

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