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Cronaca Regio Parco / Via Gabriele Rossetti

Muri rovinati e alberi devastati. Il Regio Parco presenta il conto dei danni

Dopo il secondo rave party abusivo i residenti e i commercianti hanno deciso di passare dalle parole ai fatti presentando il conto alle istituzioni. "Ora basta. Siamo stufi di essere trattati come gli ultimi"

Muri devastati dalle scritte, portoni delle case danneggiati e negozi tappezzati di disegni. Il quartiere Regio Parco non ha proprio mandato giù il secondo rave party di carnevale organizzato illegalmente tra i capannoni dell’ex Fimit di via Rossetti. I centinaia di punkabbestia che hanno occupato per tre giorni i locali della vecchia manifattura non si sono fatti alcun problema a deturpare il paesaggio oltre a far perdere la pazienza – oltre che il sonno – ai residenti della zona. Alcuni giorni dopo il disastro i commercianti e i residenti del Regio Parco hanno deciso di allearsi per chiedere alle istituzioni un risarcimento dei danni subiti.

"Un provvedimento che adotteremo indipendentemente dai prossimi interventi delle istituzioni" ha precisato Mauro, uno dei tanti residenti del quartiere arrabbiati per la mancanza di controlli durante i giorni del rave. E del resto quelle serrande imbrattate e quei marciapiedi trasformati in vespasiani sembrano proprio voler gridare “vendetta”. Ma le scritte comparse sui muri delle abitazioni e sulle saracinesche delle attività commerciali non sono nient’altro che la classica goccia che ha finito per far traboccare il vaso.

Sull’agenda nera del quartiere ci sono anche le notti insonni causa schiamazzi e musica a tutto volume. Oltre ai danni degli alberi, del parco e i rifiuti lasciati in lungo e in largo. A seguire i vasi e i portoni scambiati per orinatoi e il viavai di un numero non indifferente di ambulanze, intervenute per soccorrere i soliti giovani che non si sono fatti molti scrupoli ad esagerare con l’assunzione delle droghe e degli alcolici.

Muri rovinati al Regio Parco dopo rave party di Carnevale



"Questa volta non staremo con le mani in mano – dichiara Michelangelo Gulli, il presidente dell’associazione commercianti 'Una finestra sul Regio Parco' -. Nel mese di gennaio, al termine del primo rave, avevamo chiesto degli interventi ma non è stato fatto nulla. I risultati si sono visti a febbraio. Il nostro quartiere in due giorni ha subito un numero non indifferente di danni, una vergogna. Per questo pretendiamo delle risposte".

 

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