Ex Tossic Park. Riqualificazione fermata da un intoppo burocratico
L'Atc ha in mano il progetto per cancellare l'incubo dei tossici e dei disperati che per anni hanno trasformato il San Donato in una narcosala a cielo aperto. Per arrivare all'avvio del cantiere, però, serve il sì dei privati
Speranze di riqualificazione in arrivo per l’ex Tossic Park di via Pianezza angolo corso Svizzera. Per il vecchio hotel dei tossici del quartiere San Donato, abbattuto due anni fa a seguito di numerose lamentele, si fa strada un clamoroso progetto che darebbe una ventata d’aria fresca alla zona. Un progetto marcato Atc che parla di ventiquattro alloggi di edilizia popolare in grado di cancellare il degrado di questi ultimi anni.
A lavorare al restyling dell’area sono oggi il Comune di Torino, l’Atc e la circoscrizione Quattro. "Nell’area tra via Pianezza e corso Svizzera esiste un progetto che prevedere la creazione di 24 alloggi da destinare alle famiglie in difficoltà – raccontano da Atc -. I finanziamenti ci sono ma ad oggi mancano ancora gli accordi con i privati che detengono parte dell’area. Proprio i privati dovrebbero firmare un atto di vincolo indispensabile per arrivare all’inizio dei lavori".
Un intoppo burocratico, quello che vede il terreno ancora conteso tra la Città e i privati, che rischia di far saltare i nervi al quartiere. E questo perché nonostante la demolizione il terreno di via Pianezza continua a provocare più di un mal di testa ai residenti. Nell’ex Tossick Park, oggi solo un tappeto d’era nascosto da un muro, i tossici hanno ricominciato il loro viavai abbattendo quelle fragili transenne e riprendendo il possesso di un’area maledetta.
Della situazione di via Pianezza è al corrente anche la circoscrizione Quattro che da anni segue la delicata questione a fianco dell’amministrazione comunale. "I progetti ci sono ma per ora non sembra impossibile vedere la fine di questo lungo tunnel – spiega il presidente della circoscrizione Claudio Cerrato -. Il quartiere San Donato presenta diverse criticità e il via ad un progetto porterebbe sicuramente un po’ di ottimismo. Purtroppo per passare dalle parole ai fatti occorrono degli interventi decisi, quell’area è in parte privata e al momento senza un accordo tra le parti non possiamo muovere neanche un dito".
