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Cronaca Centro / Via Po

Studenti in piazza contro la politica. "Non ci rappresenta nessuno"

Le vie del centro cittadino sono state bloccate dal corteo studentesco. La protesta nei confronti di una politica che li ha abbandonati

Sono scesi in piazza per fare una contro campagna elettorale, per gridare ai politici che nessuno di loro li rappresenta. La manifestazione degli studenti andata in scena questa mattina ha paralizzato le vie del centro di Torino.

Manifestazione studenti 15 febbraio 2013

Organizzata dal Kollettivo degli studenti, ha visto la partecipazione di centinaia di ragazzi con in mano cartelli e bandiere, a inneggiare slogan contro la politica. Di mira anche le forze dell'ordine che li hanno seguito da piazza Arbarello, luogo in cui è partito il corteo, per tutta via Po e fino a Palazzo Nuovo, sede dell'Università di Torino. "Non ci siamo dimenticati di chi ha trasformato Torino nella città del debito e ci ha tolto le borse di studio - hanno detto a gran voce -. Dobbiamo ricordare che noi non dimentichiamo".

IL CORTEO DEGLI STUDENTI

Lungo le vie in cui è passato il corteo si trovano manifesti strappati, frasi scritte sui muri e quel "nessuno ci rappresenta" che è lo slogan della manifestazione. Gli studenti puntano il dito verso tutti i partiti anche e soprattutto per il diritto allo studio. "La scomparsa del diritto allo studio accomuna tutti i partiti, per questo nessuno ci rappresenta".

SCRITTE SUI MURI DEL CENTRO

Tra i politici maggiormente presi di mira ci sono stati gli ultimi due Premier. Berlusconi è stato criticato per aver "messo in atto la riforma Gelmini" e per "essere sempre dalla parte dei ricchi" e, infine, per "aver inaugurato la linea dura sulla Tav". Per quanto riguarda Monti le critiche sono state ancora più aspre a causa - dicono gli studenti - del suo Governo tecnico che non ha risolto i problemi ma, anzi, lo ha fatto solo entrare nel mondo della politica e delle sue bugie. Le uova questa mattina sono state riservate alla sua sede elettorale, presidiata da decine di agenti di Polizia.

"Noi non votiamo - urlano infine - perché è solo una corsa alla poltrona sulla pelle di milioni di persone costrette a inventare nuove forme di resistenza giornaliera per arrivare a fine mese". Eloquente del pensiero studentesco è il cartellone a inizio corteo: "L'alternativa è nella lotta, non nei seggi elettorali".

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