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Cronaca Vallette / Via Maria Adelaide Aglietta, 35

Il carcere ai tempi del virus: sospesi licenze e permessi, le mascherine "creano allarmismo tra i detenuti"

L'Osapp scrive al commissario straordinario

Stop alle licenze e ai permessi ai detenuti, anche se già autorizzati dalla magistratura, fino al 3 aprile 2020. È la misura adottata dalla direzione del carcere torinese delle Vallette in accordo con il tribunale di sorveglianza, per l'emergenza coronavirus. Saranno assicurate invece le uscite per il lavoro esterno.

Le istanze di permesso e licenza, almeno per il momento, non verranno trasmesse alla magistratura, che potrà così occuparsi più liberamente delle misure alternative concedibili in via provvisoria (e senza la celebrazione di un'udienza) come il regime di detenzione domiciliare previsto dalla cosiddetta Legge Alfano e l'affidamento in prova provvisorio.

Intanto in un ordine di servizio della direzione del penitenziario si obbligano gli agenti di polizia penitenziaria, con esclusione di casi specifici, a non indossare le mascherine sanitarie per la difesa del coronavirus. "Eventuali comportamenti inosservanti - si legge - oltre che determinare ingiustificate disparità operative non in linea con il sistema di prevenzione, avranno l'effetto di creare allarmismo tra la popolazione detenuta, con il rischio di innesco di tensioni".

Quest'ultima vicenda è stata segnalata anche dall'Osapp, sindacato di polizia penitenziaria, in una lettera al commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri. Leo Beneduci, segretario generale, segnala anche che non si sono fermati gli assembramenti di parenti dei detenuti per consegnare cibo e altri averi, e che la polizia penitenziaria svolge anche compiti sanitari, come il rilevamento della temperatura corporea di chi accede alle carceri.

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